“L'Italia sta attraversando la tempesta finanziaria mondiale senza subire colpi irreparabili. Il sistema tiene”. È quanto sostiene il presidente dell'Eurispes, Gian Maria Fara, in occasione della presentazione del Rapporto Italia 2009. “Negli ultimi mesi – afferma – gli italiani sono stati bombardati da una quantità enorme di messaggi diffusi dai media su una crisi che avrebbe dovuto scuotere dalle fondamenta il nostro sistema economico, finanziario e produttivo”, ma “l’allarmismo prodotto da una lettura superficiale delle dinamiche complessive si è rivelato talvolta eccessivo”.

Spiega Fara: “In effetti, l'Italia può contare su un sistema bancario solido, reticolare e dunque ben collegato al territorio, e su un sistema produttivo fondato su quasi sei milioni di piccole e medie imprese e orientato, per larga parte, verso tipiche attività manifatturiere che inducono a guardare con una certa tranquillità al futuro. Si consideri poi la consistente patrimonializzazione delle
famiglie italiane e un loro indebitamento lontano dagli standard americani. Si stanno sgonfiando alcune bolle speculative nei settori dell'approvvigionamento delle materie prime e in quello immobiliare: tutto ciò potrebbe rappresentare un vantaggio piuttosto che un danno”.

A suo giudizio, “il governo ha tenuto i nervi saldi ed è stata ragionevole la scelta di concentrare l'impiego delle risorse disponibili sulle fasce più povere e sul finanziamento della cassa integrazione. A tutto ciò va aggiunto che la ricchezza che il paese produce si compone, oltre che di un Pil ufficiale che supera i 1.500 miliardi, anche di un sommerso ormai giunto, secondo le
nostre stime, al 35 per cento (540 miliardi circa) di quello ufficiale. È una delle grandi contraddizioni del Paese della quale occorre, comunque, tener conto quando si analizza la realtà italiana”.