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E’ stato proclamato per oggi, 2 marzo, lo sciopero nazionale di tutto il Credito cooperativo per rivendicare il rinnovo del contratto e l’autoriforma del settore. I circa 37 mila dipendenti del settore incroceranno le braccia e “dopo lo sciopero e le manifestazioni del 30 gennaio scorso per contrastare il disegno di Abi, lo sciopero vedrà anche presidi in molte regioni”, fa sapere il segretario generale della Fisac Cgil, Agostino Megale.
In queste settimane, afferma il dirigente sindacale, “siamo stati impegnati nell’evidenziare l’impegno, dei lavoratori e della categoria, come bancari al servizio del Paese e ragionato con i lavoratori del rinnovo contrattuale e delle criticità del movimento di credito cooperativo”. Allo stesso tempo, prosegue, “abbiamo condiviso l’esigenza di una risposta forte e unitaria alle provocazioni sulla disapplicazione contrattuale e alle pregiudiziali sui contratti di lavoro e infine confermato la volontà di reclamare una vera autoriforma del Credito cooperativo italiano”.
Il segretario della categoria dei lavoratori del credito della Cgil osserva che “la riforma del Credito cooperativo non può e non deve essere fatta senza, oppure contro, i lavoratori. Per questo i 37 mila lavoratori sono chiamati allo sciopero nazionale di categoria, 37 mila lavoratori che attendono il rinnovo dei contratti e ai quali, finora, le uniche risposte sono state: disapplicazione dal primo aprile, riduzione del costo del lavoro e superamento di istituti contrattuali considerati obsoleti dalla Controparte. Sono lavoratori che attendono di conoscere quale futuro l’autoriforma del Credito cooperativo riservi per loro, per l’occupazione e per le condizioni di lavoro”, conclude Megale.