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"La riforma del regime della corruzione è necessaria e doverosa e, peraltro, ci viene sollecitata dalle istituzioni europee. Questo ddl, già approvato dalla Camera, contiene notevoli passi avanti. Ed è una riforma migliorativa; ma crediamo che occorra fare di più". Il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Rodolfo Sabelli entra nella discussione sul decreto anti corruzione, e lo fa apprezzando l'impegno del governo su questo fronte, e ammonendo le forze politiche a spingere in questa direzione. Sabelli si dice "ragionevolmente ottimista" sul fatto che nonostante i veti la riforma possa tagliare il traguardo. Ma, in un'intervista all'Ansa, comunque avverte che non ci si può fermare qui.
Il presidente dell'Anm, però, contesta il legame che il Pdl pone tra questa e le riforme sulle intercettazioni e la responsabilità civile dei magistrati. Per rendere efficace l'azione della magistratura, non solo nella repressione dei reati contro la pubblica amministrazione, "bisogna porre mano a tre aspetti di carattere più generale – spiega - Anzitutto riformare gli strumenti processuali, il che vuol dire semplificare i processi e trovare soluzioni per rendere la giustizia più rapida. Bisogna anche intervenire sul regime generale della prescrizione: dopo l'ultima riforma i termini di prescrizione sono stati molto accorciati e oggi arrivare a una sentenza definitiva per alcune categorie di reati è , se non impossibile, molto difficile. E poi bisogna introdurre il reato di autoriciclaggio, che ci chiede anche l'Europa".
Quanto al veto del Pdl, che vuole che la riforma proceda di pari passo con quella sulle intercettazioni e la reponsabilità civile dei magistrati, il leader del sindacato delle toghe osserva: "si tratta di riforme e istituti molto diversi e anche le esigenze alla loro base sono del tutto differenti. Per questo stabilire un legame è del tutto improprio". "Certo anche le intercettazioni e la responsabilità civile si prestano a interventi di riforma" riconosce il presidente dell'Anm, ponendo tuttavia dei paletti: "sulle intercettazioni,non si intervenga sul regime di questo strumento investigativo, ma sulla loro diffusione: va evitata la diffusione illegale e inopportuna, soprattutto per i soggetti estranei al processo penale"; quanto alla responsabilità civile, il faro "devono essere le sentenze della Corte di Giustizia europea, che non parlano della responsabilità personale del magistrato, ma fanno riferimento a quella dello Stato per manifesta violazione del diritto comunitario. E' solo da questo punto di vista che la normativa va adeguata".
Su questo tema, nel week end si è discusso molto. Il governo "si spenderà moltissimo" per l'approvazione del Ddl che martedì prossimo è in calendario in commissione giustizia al Senato: il ministro Paola Severino lo ha sottolineato a Cernobbio ribadendo che il provvedimento è "una delle priorità del governo". Sulla richiesta del Pdl di andare avanti con il testo sulla corruzione insieme a quello sulle intercettazione e della responsabilità civile dei magistrati, ha invece detto che intanto bisogna vedere "le fattibilità concrete. Abbiamo un provvedimento che è calendarizzato per martedì, che è già andato molto avanti e sul quale occorre confrontarsi ancora. Io sono disponibilissima".