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“Non possiamo permetterci un blocco dell’attività economica del Paese, che rischierebbe di avere ricadute pesantissime. L’obiettivo è tutelare tutte le forme di lavoro attraverso i vari strumenti possibili”. Così Maurizio Landini ha commentato il vertice tra sindacati e governo (presente la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo) che si è tenuto a Roma, nel pomeriggio (alle ore 16) di domenica 23 febbraio, per fare il punto sull'emergenza del nuovo coronavirus. “Un primo incontro importante”, ha proseguito il segretario generale della Cgil, annunciando che ne è già stato calendarizzato un secondo, martedì 25 febbraio (alle ore 18), per definire “in che forma e in che modo tutti i lavoratori e le lavoratrici che si trovano nelle ‘zone rosse’, o sono coinvolti dalle decisioni assunte da Regioni ed enti locali, abbiano una copertura del proprio reddito”.
L’incontro era stato sollecitato dai vertici di Cgil, Cisl e Uil con una lettera inviata nella mattina di domenica 23 al premier Giuseppe Conte. Nella missiva i tre segretari generali chiedevano un summit urgente alla Presidenza del Consiglio, con il coinvolgimento dei ministeri competenti, anche al fine di determinare “i provvedimenti necessari a tutela dell’occupazione, della salute e sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici, e anche riguardo alle coperture delle sospensioni dal lavoro”. Una richiesta che è stata subito accolta dall'esecutivo, come appunto dimostra la riunione del pomeriggio al ministero del Lavoro.
“Sto predisponendo una serie di strumenti a tutela dei lavoratori e delle imprese nelle zone interessate dal coronavirus, dal possibile ampliamento degli ammortizzatori sociali già esistenti ad altre tipologie”. Questo l’intento della ministra Catalfo, secondo quanto dichiarato al termine del tavolo con le parti sociali. La titolare del dicastero ha spiegato che il tavolo è di "confronto permanente, in modo tale da monitorare l'evoluzione della situazione, così come permanente è l'impegno del governo per fronteggiare questa delicata situazione”.
Entrando nel merito dei provvedimenti, la ministra ha annunciato “la concessione della cassa integrazione ordinaria per i dipendenti delle imprese coinvolte” e la possibilità, sia per la pubblica amministrazione sia per i privati, di fare “ricorso al lavoro agile, anche in deroga ai limiti percentuali stabiliti dai contratti collettivi e dalla legge”. Nunzia Catalfo ha poi riferito che sono allo studio “ulteriori forme di tutela, che prevedono l'estensione degli ammortizzatori sociali, il rafforzamento del fondo di integrazione salariale e l'introduzione della cassa integrazione in deroga per le aziende con meno di sei dipendenti”. Obiettivo del governo, ha concluso, è “raggiungere l'intera platea di lavoratori coinvolti, compresi quelli che non sono residenti in queste zone, ma dovrebbero recarsi lì per cause di servizio”.
Tornando alle posizioni dei sindacati, Maurizio Landini ha sottolineato la necessità di “un confronto più ampio con il governo, con un coordinamento fattivo tra tutti i ministeri coinvolti, per evitare che si ingenerino una paura e una preoccupazione generali che rischiano di essere controproducenti”. Il segretario generale della Cgil ha poi definito “inaccettabile quanto sta accadendo in alcuni casi, e le speculazioni che già si sono registrate, come l’aumento dei prezzi di dispositivi e detergenti sanitari utili a prevenire il contagio. Anche su questo abbiamo sollecitato l’intervento del governo perché forse i prezzi andrebbero, invece, abbassati, per permettere a tutte le persone di tutelarsi”. In conclusione, Landini ha rimarcato che “il virus si può vincere attraverso coordinamento e trasparenza, se ci si rivolge tutti assieme all'intelligenza delle persone e ai comportamenti responsabili che ognuno di noi può assumere per affrontare al meglio la situazione”.
Negli interventi e nelle domande poste al tavolo i sindacati hanno unitariamente manifestato l’esigenza che il provvedimento garantisca copertura a tutti i lavoratori che, per cause direttamente o indirettamente conseguenti al contenimento del virus, sono costretti alla sospensione della attività lavorativa. E hanno evidenziato la necessità di discutere anche della copertura delle assenze dei lavoratori pubblici, cosa sulla quale sono stati rassicurati rispetto alla convocazione a breve di un tavolo con la ministra della Funzione Pubblica. Cgil, Cisl e Uil hanno evidenziato che va considerata e data copertura a tutti i lavoratori presenti nei cicli produttivi (tempo determinati, parasubordinati, lavoratori in appalto, in somministrazione etc.). Tutte le parti presenti al tavolo hanno evidenziato la necessità di attivazione di un rapporto con l’Unione Europea per far sì che le somme che dovranno garantire gli ammortizzatori possano essere scomputate dal rispetto dei vincoli del patto di stabilità. I sindacati hanno ribadito la necessità di attivazione di una cabina di regia per la gestione di questa fase e la necessità di evitare iniziative unilaterali, garantendo tutti i passaggi e le procedure con accordi sindacali.
Cgil, azzerare Iva per prodotti di prevenzione
“È inaccettabile l'incremento ingiustificato dei prezzi dei prodotti di prevenzione e di protezione personale finalizzati ad evitare la diffusione del virus Covid 19. Il Governo intervenga, ad esempio azzerando temporaneamente l’IVA”. Così in una nota la Cgil nazionale. “Per fortuna i casi sono una minoranza rispetto alla gran parte del circuito - si legge nella nota - ma in una fase in cui è necessario, con responsabilità, dare prova di coesione e di unità, crediamo che i comportamenti opportunistici debbano essere prevenuti e, in ogni caso, puniti con severità”. “Inoltre - aggiunge in conclusione la Cgil - chiediamo al Governo di intervenire ed inserire nei provvedimenti a cui si sta lavorando misure ad hoc che garantiscano una maggiore accessibilità di questi prodotti, come l'azzeramento temporaneo dell'IVA”.
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