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Nuovo vertice oggi (martedì 25 febbraio) a Roma tra governo e sindacati per definire le misure a tutela dell’occupazione messa a rischio dall'emergenza coronavirus. L’appuntamento è a Roma, alle ore 18, presso il ministero del Lavoro. Il mix di provvedimenti è stato già abbozzato nel primo incontro tra la titolare del dicastero Catalfo e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil che si è tenuto nel pomeriggio di domenica 23. “Un primo incontro importante”, ha commentato Maurizio Landini alla conclusione del tavolo istituzionale, rimarcando che “non possiamo permetterci un blocco dell’attività economica del Paese, che rischierebbe di avere ricadute pesantissime. L’obiettivo è tutelare tutte le forme di lavoro attraverso i vari strumenti possibili”.
La ministra del Lavoro Nunzia Catalfo ha annunciato “una serie di strumenti a tutela dei lavoratori e delle imprese nelle zone interessate dal coronavirus, dal possibile ampliamento degli ammortizzatori sociali già esistenti ad altre tipologie”. Entrando nel merito dei provvedimenti, l’esponente del governo ha reso noto “la concessione della cassa integrazione ordinaria per i dipendenti delle imprese coinvolte” e la possibilità, sia per la pubblica amministrazione sia per i privati, di fare “ricorso al lavoro agile, anche in deroga ai limiti percentuali stabiliti dai contratti collettivi e dalla legge”. Nunzia Catalfo ha poi riferito che sono allo studio “ulteriori forme di tutela, che prevedono l'estensione degli ammortizzatori sociali, il rafforzamento del fondo di integrazione salariale e l'introduzione della cassa integrazione in deroga per le aziende con meno di sei dipendenti”. Obiettivo del governo, ha concluso, è “raggiungere l'intera platea di lavoratori coinvolti, compresi quelli che non sono residenti in queste zone, ma dovrebbero recarsi lì per cause di servizio”.
Tornando alle posizioni dei sindacati, domenica 23 Maurizio Landini ha sottolineato la necessità di “un confronto più ampio con il governo, con un coordinamento fattivo tra tutti i ministeri coinvolti, per evitare che si ingenerino una paura e una preoccupazione generali che rischiano di essere controproducenti”. Il segretario generale della Cgil ha poi definito “inaccettabile quanto sta accadendo in alcuni casi, e le speculazioni che già si sono registrate, come l’aumento dei prezzi di dispositivi e detergenti sanitari utili a prevenire il contagio. Anche su questo abbiamo sollecitato l’intervento del governo perché forse i prezzi andrebbero, invece, abbassati, per permettere a tutte le persone di tutelarsi”. In conclusione, Landini ha rimarcato che “il virus si può vincere attraverso coordinamento e trasparenza, se ci si rivolge tutti assieme all'intelligenza delle persone e ai comportamenti responsabili che ognuno di noi può assumere per affrontare al meglio la situazione”.
Al tavolo con la ministra Catalfo i sindacati hanno espresso l’esigenza che sia garantita la copertura a tutti i lavoratori che, per cause direttamente o indirettamente conseguenti al contenimento del virus, sono costretti alla sospensione dell’attività lavorativa. Cgil, Cisl e Uil hanno anche evidenziato che va considerata e data copertura a tutti i lavoratori presenti nei cicli produttivi (tempi determinati, parasubordinati, lavoratori in appalto, in somministrazione e altre forme). Tutte le parti presenti al tavolo hanno poi rimarcato la necessità di attivare un rapporto con l’Unione Europea per far sì che le somme che dovranno garantire gli ammortizzatori possano essere scomputate dal rispetto dei vincoli del patto di stabilità. I sindacati, infine, hanno ribadito la necessità di dare vita a una cabina di regia per la gestione di questa fase e la necessità di evitare iniziative unilaterali, garantendo tutti i passaggi e le procedure con accordi sindacali.
TUTELARE I LAVORATORI PUBBLICI
Una particolare attenzione viene posta ai lavoratori del settore pubblico, particolarmente coinvolti nella gestione dell’emergenza. “Occorre dare garanzia a tutti gli operatori pubblici di lavorare in sicurezza e occorre intervenire con assunzioni straordinarie, in particolare nei servizi sanitari, che in alcuni casi sono allo stremo”: così la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti, alla conclusione del vertice con la ministra della Pubblica amministrazione, Fabiana Dadone, che si è tenuto nel pomeriggio di lunedì 24. “Nelle norme che si intendono assumere subito – ha aggiunto l’esponente sindacale – bisogna poi garantire la copertura di tutte le assenze dal lavoro determinate da misure assunte o per ragioni sanitarie o per ragioni precauzionali, così come da subito vanno dotati gli operatori nelle aree coinvolte di dispositivi di sicurezza”.
La ministra Dadone ha annunciato l’emanazione urgente di “una direttiva a tutela dei lavoratori dei pubblici uffici”. In particolare, ha sottolineato la titolare del dicastero, “rafforzeremo le norme appropriate di comportamento e la diffusione di presìdi connessi alla protezione e all'igiene personale. Ma implementeremo anche modelli organizzativi e logistici che possano aiutare a prevenire il rischio di contagio da coronavirus, a partire da forme di lavoro agile”. Dadone ha rimarcato che compito del governo è “difendere la sicurezza dei dipendenti pubblici e nondimeno il salario di quanti, nelle amministrazioni, saranno costretti ad assentarsi perché residenti o anche solo impiegati nelle zone più a rischio”. In conclusione, ha affermato la necessità di “garantire, laddove necessario e possibile, piccole dilazioni temporali a beneficio di tutti coloro che stanno partecipando a concorsi pubblici”.