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Maria Grazia Gabrielli, segretario generale della Filcams Cgil, interviene a proposito del rinnovo del contratto nazionale del terziario, che interessa oltre tre milioni di addetti, scaduto da oltre un anno, le cui trattative con le controparti datoriali, avviate nel corso del 2014, si sono interrotte circa sei mesi fa e non sono più riprese. Lo fa nel corso di Duel, il programma a cura de Il diario del lavoro. Si sono confrontati sul mondo del terziario due autorevoli rappresentanti del settore: il segretario generale della Filcams Cgil Maria Grazia Gabrielli, con il direttore generale di Confcommercio Francesco Rivolta, moderati dal direttore del diario del lavoro Massimo Mascini (qui il programma integrale)
"È un contratto importante – ha detto la dirigente sindacale –, non solo per i contenuti, ma anche come sistema di regole condivise. Ultimamente, abbiamo fatto passi per chiedere la ripresa del negoziato, essendo consapevoli dell'estrema difficoltà del momento e alla crisi in cui versa il settore, sia sotto il profilo occupazionale che sotto quello imprenditoriale. L'anno scorso, all'atto dell'apertura del confronto con le associazioni dei datori di lavoro, le nostre richieste erano e restano tuttora adeguate alla lettura del contesto, non solo dal punto di vista normativo e salariale, ma anche per quanto riguarda la qualità e la dignità del lavoro, ambedue aspetti fondamentali per noi. In tutto l'arco di tempo del confronto, ma anche successivamente, siamo stati attori, assieme a imprese e lavoratori, di tantissimi stati di crisi, cercando di mettere in atto strumenti adeguati a superare e risolvere molte vertenze. Questo, però, non può significare avere raggiunto un risultato contrattuale, e per questo dobbiamo ricostruire un modello di relazioni che passa necessariamente attraverso il rinnovo".
"C'è tuttora una diversa impostazione tra noi e le controparti sul ruolo del contratto nazionale: dire, come hanno ribadito molti imprenditori, che il ccnl debba portare a risultati riduttivi, soprattutto sul piano dei diritti e delle tutele dei lavoratori, ci vede decisamente contrari. Su questo aspetto, il negoziato si è bruscamente interrotto nel 2014. E proprio sotto tale profilo noi auspichiamo un diverso atteggiamento da parte dei datori di lavoro. Serve la contrattazione di secondo livello, ma è parimenti importante il contratto nazionale, che deve acquisire elementi espansivi. Se passerà tale impostazione, non avremo nulla in contrario a riprendere immediatamente il confronto", ha concluso la leader della Filcams.