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La questione salari e gli 80 euro, il welfare contrattuale e la partecipazione sindacale: sono stati questi i temi al centro dell'incontro odierno (28 agosto) dei sindacati confederali con l'Aran per proseguire il confronto che dovrà portare in tempi brevi al rinnovo dei contratti pubblici.
In una nota la Cgil rileva che, "seppur troppo lentamente, si sta entrando nel merito delle questioni". Mentre sul welfare contrattuale, ad invarianza legislativa e in assenza di risorse aggiuntive, i sindacati hanno chiarito che "non ci sono le condizioni per avviare la discussione sul fronte della partecipazione" e si è rinviato ai tavoli di comparto.
“L’incontro di questa mattina tuttavia - sottolinea la nota - si è concentrato in particolar modo sul tema delle risorse”. La Cgil ha ribadito, con il segretario confederale Franco Martini, che è “opportuno fare chiarezza alla luce delle indiscrezioni emerse sulla stampa e che si rivendica il rispetto rigoroso dell’accordo del 30 novembre che ha previsto un incremento per tutte le lavoratrici e per tutti i lavoratori pubblici non inferiore a 85 euro medi. Questo obiettivo - per la Cgil - non può essere intaccato dalla questione degli 80 euro, soprattutto non si può pensare di risolvere il tutto attraverso altre vie come, ad esempio, il welfare contrattuale”.
“Un tema, quest’ultimo, - ha aggiunto Martini - importante all’interno del confronto ma che rappresenta un capitolo a parte. Ci sono molti capitoli da affrontare, accelerando il confronto: dal precariato al rapporto legge-contratto. In attesa di verificare le cifre della legge di Bilancio, il nostro obiettivo è di riscrivere i contratti nazionali e dare piena attuazione all'accordo del 30 novembre scorso, perché è bene ricordare che questa tornata di rinnovi contrattuali deve riposizionare il baricentro nettamente a favore della contrattazione dopo anni di blocco”.
“Questo - ha concluso Martini - anche al fine di favorire processi di riorganizzazione della pubblica amministrazione che vanno gestiti necessariamente con le lavoratrici e i lavoratori e non contro, attraverso un pieno esercizio della contrattazione nei luoghi di lavoro”.