«Il primo requisito di nuove regole efficaci è la loro universalità: regole valide dunque per tutti i settori produttivi, privati e pubblici. La proposta di Confindustria, naturalmente, per definizione non ha questo requisito e dunque quel tavolo di confronto non risponde all’obiettivo necessario di un nuovo sistema universale di regole». È quanto scrive Titti Di Salvo, di Sinistra democratica, a proposito della proposta fatta da Viale dell’Astronomia ai sindacati per la riforma del modello contrattuale.
«L’universalità – precisa Di Salvo – non è un valore perseguito e presente neppure nella cultura politica del governo, come è evidente nella sua proposta di federalismo né solidale, né cooperativo». Per l’esponente di Sd, «l’idea delle “gabbie salariali” non alberga soltanto nella Lega Nord, e accompagna la frammentazione dei diritti sociali. A Confindustria tutto ciò non dispiace di certo e la sua piattaforma si sposa perfettamente con quell’impianto. Per questo prevede deroghe peggiorative del contratto nazionale a livello locale».
Rispetto ai salari, aggiunge, «la proposta di Confindustria propone come riferimento un tasso di inflazione più alto di quello indicato dal governo (incredibilmente al 1,7 per cento), ma più basso dell’inflazione reale, e senza verifica sullo scostamento tra il nuovo indice e l’andamento del costo del lavoro. Detto in altri termini, prevede la riduzione generalizzata dei salari, e rinvia alla contrattazione aziendale (che attualmente si svolge nel 40 per cento delle imprese italiane) aumenti contrattati o unilaterali, totalmente variabili perché vincolati alla redditività di impresa».
In terzo luogo, «il modello contrattuale definisce anche la natura del sindacato e il suo grado di libertà e di autonomia. La proposta degli industriali non solo prefigura un sindacato più aziendale che nazionale, più corporativo che confederale, ma indebolisce la funzione contrattuale del sindacato e il suo ruolo di protagonista della dialettica democratica del paese, per imbrigliarlo dentro complesse procedure e funzioni che lo snaturano».