“Se un futuro oggi Nidil ce l'ha, è quello di fare ciò che stiamo facendo oggi insieme: trovare forme di contrattazione inclusiva. Questo è il modo in cui possiamo pensare di continuare a lavorare. Possiamo partire da una sentenza recente della corte di giustizia europea, che ha ammesso per la prima volta un ruolo nella contrattazione collettiva per i cosiddetti “lavoratori falsi autonomi”. La sentenza riguarda i musicisti precari di un'orchestra olandese che sostituivano i contrattualizzati malati, eppure è fondamentale, perché i falsi lavoratori non vengono più considerati come imprese, ma rientrano nella contrattazione collettiva. E' un punto di partenza su cui iniziare a lavorare insieme”. Lo ha detto Claudio Treves, segretario generale Nidil Cgil, nel corso della giornata di approfondimento sulla contrattazione promossa oggi a Roma dalla Fillea Cgil.

“Certo – ha continuato -, siamo in un contesto in cui al sindacato viene negato il ruolo confederale e di soggetto contrattuale, ma è per questo che la risposta che tentiamo di costruire deve essere rilanciare la nostra confederalità. In questa direzione va la proposta del nuovo statuto dei lavoratori, e la risposta non può che essere confederale. Andare ognuno per conto suo non aiuta, come non aiuta la proposta del referendum”.

“Nel merito – ha affermato Treves -, io sono fiducioso nel ruolo della contrattazione, e nella sua funzione di contrasto al Jobs act. Soprattutto per quanto riguarda la sezione disciplinare dei contratti e a fronte del rischio di demansionamento. Per questo il tema dell'aggiornamento professionale non può essere rimandato ancora a lungo”.

“La legge di stabilità, inoltre, ha inondato le imprese di fondi, purché trasformino i rapporti non stabili giù esistenti - ha concluso il segretario generale Nidil -, forse potremmo legare il beneficio dell'impresa a delle conseguenze favorevoli per i lavoratori. Per includere le partite iva, però, bisogna allargare la sfera di applicazione dei contratti collettivi. Si potrebbe immaginare un contratto con una sezione rivolta a quanti hanno un rapporto non subordinato, anche se questo aprirebbe una discussione sul rapporto tra il Ccnl e contrattazione di secondo livello. Ma per fare ciò i rapporti tra le nostre federazioni sono fondamentali, dobbiamo continuare un percorso comune”.