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“Decisamente ottimistici e sovrastimati i dati diffusi oggi dall'Istat sul potere di acquisto delle famiglie”. Secondo l'Istituto di statistica, il reddito sarebbe aumentato dell'1,1% nel secondo trimestre 2016 e del 2,9% sull'anno. “Una realtà parallela, quella che emerge da questi dati, che non trova alcun riscontro nella vita che i cittadini conducono, nelle difficoltà che affrontano, nelle rinunce alle quali sono costretti ogni giorno”, affermano Federconsumatori e Adusbef.
Le due associazioni ricordano la contrazione in atto dal 2008, in particolare quella dei consumi più delicati e fondamentali relativi all'alimentazione e alla salute. “Basta osservare tale andamento per capire la situazione di estremo disagio in cui vive la maggior parte delle famiglie. E basta guardare ai dati sulla disoccupazione per capire come i redditi delle famiglie non accennino a riprendersi”.
“Per questo – dichiarano Rosario Trefiletti e Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef – è indispensabile tornare con i piedi per terra, prendere atto della situazione reale (ancora estremamente allarmante) e avviare un serio piano per la ripresa, che punti sulla vera redistribuzione dei redditi e sulla risalita della domanda occupazionale”.
In tal senso, concludono, “è necessario avviare quel piano straordinario per il lavoro che richiediamo da tempo, che punti sulla modernizzazione, la messa in sicurezza antisismica, l'innovazione, la ricerca e la valorizzazione dell'offerta turistica, per rimettere in moto il mercato occupazionale e, con esso lo sviluppo e la crescita dell'intera economia”.