"Nonostante tutti i gruppi parlamentari fossero contrari, l’aumento dell’Iva dal 21 al 22% è scattato dal 1 ottobre, con pesanti ripercussioni sull’intero sistema economico. Come calcolato dall’Onf (Osservatorio nazionale Federconsumatori), le ricadute saranno pari a 207 euro annui a famiglia, con un aggravio di circa +0,80% del tasso di inflazione. Non contenti di questo disastro, oggi corrono voci circa un possibile incremento dell’aliquota agevolata al 4%. Sarebbe un’operazione ancor più demenziale e irresponsabile del ritocco all’aliquota ordinaria". Lo affermano in una nota Rosario Trefiletti e Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef.
"Non dimentichiamo - proseguono i due - che l’aliquota del 4% è quella applicata, tra l’altro, a beni di prima necessità. Nel caso in cui tale aliquota passasse dal 4 al 7% le ricadute dirette a carico di un nucleo familiare di 3 persone sarebbero di 81 euro annui (senza calcolare arrotondamenti e costi di trasporto). Tale aumento avrebbe effetti disastrosi sui consumi e, ancora una volta, a rimetterci non sarebbero solo le famiglie, costrette a modificare in maniera sempre più radicale i propri consumi. La contrazione della domanda interna, infatti, porterà lo Stato ad incassare un gettito Iva sempre più basso, come dimostrano gli ultimi dati relativi alle entrate fiscali. Una misura di questo genere sarebbe controproducente per tutti, per questo è indispensabile che qualsiasi ipotesi di ritocco delle aliquote agevolate venga immediatamente ritirata".
Consumatori, aumento Iva agevolata sarebbe demenziale
14 ottobre 2013 • 00:00