Non si ferma la lotta dei lavoratori e del sindacato per il rinnovo del contratto nazionale dei dipendenti dei Consorzi di bonifica. A darne nota, un comunicato unitario di Fai, Flai e Filbi, che esprimono profonda insoddisfazione dopo l'incontro odierno con i vertici dello Snebi (sindacato nazionale enti di bonifica, irrigazione e miglioramento fondiario).
La giornata si è aperta con lo sciopero nazionale del settore e un presidio unitario che ha visto centinaia di dipendenti dei consorzi raccogliere l'invito dei sindacati. "Una mobilitazione importante, partecipata, responsabile, di cui ringraziamo i lavoratori – affermano i sindacati –. Il sit-in ha messo lo Snebi in condizione di dover gettare la maschera: al di là degli annunci, la controparte si ostina ad alzare muri, a non capire la gravità della situazione e l'importanza del rinnovo di un contratto scaduto da diciotto mesi e che ridarebbe governabilità e stabilità al settore".
"Nel merito – rilevano le sigle di categoria –, si richiamano i no pregiudiziali e ingiustificabili dello Snebi su elementi cardine, salariali e normativi, della nostra piattaforma unitaria. Semplicemente offensiva la richiesta di ridurre gli spazi negoziali conquistati negli anni su delicate materie su cui è intervenuto il Jobs Act. Del tutto inaccettabile, la proposta di riduzione delle agibilità e il defilarsi della controparte di fronte alla necessità di tutelare maggiormente i lavoratori a tempo determinato.
"Tutto questo ci porta a confermare e rilanciare la mobilitazione unitaria – concludono i confederali –. Al blocco degli straordinari già in atto, che si protrarrà fino al 3 agosto, nuove iniziative di lotta si aggiungeranno, compatibilmente con i tempi tecnici derivanti dai vincoli legislativi sul servizio pubblico. Una cosa è certa: non ci fermeremo sin quando non saranno chiare le ragioni di una battaglia essenziale, non solo per i lavoratori, ma anche per il rilancio di un settore dal quale dipende l'eccellenza della nostra agricoltura".