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I 28 paesi membri dell'Unione europea - nel corso di questo vertice - dopo intensi negoziati hanno (tra l'altro) raggiunto un accordo unanime, abbastanza deludente, sugli obiettivi del nuovo Pacchetto clima-energia 2030 (da presentare alla conferenza Onu sul clima di Parigi del dicembre 2015) e - oltre che sull'iniziativa Juncker di un Piano di 300 md di euro per nuovi investimenti (alla cui proposta il Gruppo dei Socialisti e Democratici del Parlamento europeo aveva subordinato il proprio sostegno alla candidatura Juncker alla Presidenza della Commissione europea) - sulla nuova Strategia UE per la regione adriatica e ionica. In merito all'iniziativa Juncker, la Ces (Confederazione europea dei sindacati) ha appena approvato una Risoluzione in cui la proposta Juncker è giudicata unsufficiente, e in cui viene rilanciato il Piano proposto dai sindacati europei di 2.5000 miliardi di euro.
Ma torniano al vertice, per qualche precisazione su energia -clima.
Il nuovo Pacchetto energia-clima 2030 - Clima - L'attesa decisione del Consiglio Europeo sugli obiettivi UE 2030 Clima-Energia è arrivata a tarda notte:
• meno 40% di emissioni climalteranti
• 27% di rinnovabili nei consumi finali di energia
• per l'efficienza energetica, l'obiettivo scende al 27% ma sarà rivisto al 2020, avendo in mente un target a livello Ue del 30% (come già proponeva la Commissione europea)
L'unico obiettivo vincolante a livello nazionale è quello concernente il taglio di C02. Il triplice target - precisano le Conclusioni - “sarà raggiunto nel pieno rispetto della libertà degli stati membri di determinare il proprio mix energetico”.
La Polonia ha firmato l'Accordo in cambio di concessioni - minor carico di lavoro nella suddivisione degli obiettivi tra gli stati, e più permessi (di emissioni) gratuiti nell'ambito del Meccanismo di scambio delle emissioni,l'Ue-ETS - a favore degli stati membri “più poveri” (e soprattutto dell'Est) ancora dipendenti dai combustibili fossili come il carbone (a differenza di paesi più ricchi che da tempo si affidano a tecnologie più avanzate).
Il 40% di riduzione delle emissioni entro il 2013 – ora presentato come un buon risultato – solo tre giorni fa è stato criticato da esponenti dell'IPCC in quanto “inadeguato” per consentire di restare entro il livello di sicurezza in quanto al riscaldamento globale.
Energia: obiettivo interconnessioni - Questo obiettivo è stato voluto da Spagna e Portogallo per vincere le resistenza della Francia a realizzare collegamenti attraverso i Pirenei. L'intesa per l'interconnessione delle reti prevede due step: il 10% per le interconnessioni elettriche esistenti entro il 2020 e il 15% entro il 2030. A questo scopo, l'Ue s'è impegnata a mettere sul tavolo aiuti finanziari e altre forme di sostegno a progetti che siano funzionali ad incrementare l'interconnessione. Migliorare la rete è importante per aumentare l'indipendenza energetica, un problema reso ancora più importante dalla crisi in Ucraina e la minaccia di blocchi della fornitura di gas russo.
Per la sicurezza energetica, il Vertice ha convenuto anche di attuare il corridoio Nord-Sud, il corridoio meridionale di trasporto del gas e la promozione di un nuovo hub gasiero nell'Europa meridionale e altri progetti infrastrutturali chiave; una migliore capacità di rigassificazione e stoccaggio nel sistema del gas; progressi nei progetti comuni; potere contrattuale dell'Ue nei negoziati energetici; un ulteriore rafforzamento della Comunità dell'energia (che mira ad estendere l'acquis comunitario in materia di energia ai paesi dell'allargamento e del vicinato); utilizzo della politica estera Ue per messaggi in materia di sicurezza energetica.
*Cgil, segretariato Europa