Unità d’azione, politica industriale e “patti per l’occupazione”. Sono queste le parole risuonate al Congresso della Filctem Cgil, in corso a Perugia da oggi a giovedì 10 aprile, da parte delle “consorelle” (come sono state definite dal palco) Cisl e Uil. Dopo la relazione introduttiva del segretario generale Emilio Miceli, molto apprezzata e applaudita, è intervenuto il segretario generale Flaei Cisl Carlo De Masi. L’esponente sindacale ha sottolineato la necessità di contrastare la crisi del termoelettrico e ha lanciato la proposta di un “patto per l’occupazione nelle maggiori aziende italiane, centrato sull’agevolazione delle uscite e l’ingresso di nuovi addetti”, come successo all’Enel con l’accordo sull’alternanza scuola-lavoro, siglato il 13 febbraio scorso, che prevede l’assunzione di 150 giovani già a partire dal loro quarto anno di studi.

Ha preso poi la parola il segretario generale Uiltec Uil Paolo Pirani. Nel suo intervento ha prima ricordato il “forte sistema di relazioni sindacali e il forte rapporto con le imprese, che ci hanno permesso di superare momenti difficili, come ad esempio nel rinnovo del contratto dei chimici”, per poi ravvisare il bisogno per l’Italia di dotarsi di “una nuova politica industriale e una nuova politica energetica, cose che ormai nel nostro paese non si fanno più da anni”. Pirani ha infine rimarcato l’urgenza di estendere la contrattazione, in considerazione del fatto che “ci sono settori crescenti non coperti dal contratto nazionale”, e di far vivere in tutti i luoghi di lavoro l’accordo sulla rappresentanza, che rappresenta “una grande occasione democratica di rapporto tra sindacato e lavoratori, visto che l’elezione di delegate e delegati è la nostra vera forza”.

L’ultimo intervento sindacale è stato quello del segretario generale della Femca Cisl Sergio Gigli. Per Gigli il primo valore è quello della “sintesi unitaria” tra i sindacati, soprattutto in questa fase storica che vede da più parti la tentazione “di mettere il sindacato nell’angolo, come ad esempio ha detto anche il premier Renzi, affermando che del sindacato se ne può anche fare a meno”. Di conseguenza, il segretario Femca ha invitato le segreterie confederali di Cgil, Cisl e Uil a “un’azione comune, altrimenti per il sindacato verranno tempi molto duri”, da accompagnare con un “progetto di politica industriale, che sia fondato sul nostro protagonismo”. In conclusione, intervenendo su temi specifici della propria categoria, Gigli ha ravvisato sia la necessità di “unificare i fondi di previdenza complementare, superando l’attuale frammentazione” sia di rafforzare “la collaborazione e la visione unitaria delle rappresentanze dell’industria, ma senza arrivare al contratto unico del settore dell’industria”.