Marco Ricciardi è stato confermato segretario della Cgil di Cuneo, nel corso del VI Congresso provinciale che si è tenuto il 7-8 marzo scorsi. La due giorni si è aperta con il ricordo, da parte di Livio Berardo, di Domenico Trosso, storico sindacalista della Cgil. "Abbiamo voluto aprire questo nostro VI congresso provinciale ricordando la sua figura perché pensiamo che riflettere sulle nostre radici, sul ruolo che la nostra organizzazione ha svolto, sia ancor più utile in una fase, come quella attuale, in cui a molti potrebbe sembrare che le stesse ragioni delle necessità e dell'esistenza del Sindacato siano superate o vengano meno - ha spiegato il segretario Ricciardi -. Domenico è sempre stato un difensore degli interessi dei più deboli e un uomo di organizzazione e devo dirvi che mi sono fermato a riflettere, non è la prima volta che mi capita, soprattutto nelle fasi più complicate e difficili, su come lui avrebbe vissuto e affrontato quella che stanno attraversando il Paese e la Cgil".

Il congresso Cgil si è svolto in un momento di particolare crisi finanziaria e i dati, regionali e provinciali, non sono confortanti: in regione, se nel 2011 è stata registrata un’effimera ripresa, prevalentemente legata all’export, nel 2012/2013 si è verificato un nuovo picco della crisi che ha determinato, malgrado il dato positivo del 3° trimestre 2013 (+0.6%) un crollo del PIL del 2.6%. L’utilizzo degli impianti (dati relativi ai primi tre trimestri 2013) è diminuito rispetto al 2012, passando da 70.2% al 69.8%; nello stesso periodo sono diminuite dell’1.7% le aziende attive e del 5.8% quelle guidate da giovani, "un segno questo che il piano giovani della Regione ha clamorosamente fallito - ha sottolineato Marco Ricciardi -. Le esportazioni hanno registrato un buon andamento nel terzo trimestre 2013 e solo per questo registrano un dato positivo +2.9% rispetto al 2012". Avendo a riferimento sempre lo stesso periodo temporale, le assunzioni in Piemonte sono scese di circa tremila unità (-7.6%), del -8%, pari a 5809 unità in Granda.

La riduzione del numero di assunzioni pesa maggiormente sulle donne e anche in questo caso Cuneo registra un dato peggiore rispetto alla situazione regionale (-11.04% a fronte del -8.7%). La diminuzione delle assunzioni è più marcata nei servizi (-15,3%) che nell’industria (-4.9%), sono in crescita invece nell’agricoltura (+5.3%); se si analizzano le assunzioni per fasce d’età le contrazioni più significative si registrano in quelle 15-24 anni e negli ultra 50enni, con riduzioni rispettivamente del 12.7% e del 17.6%. L’utilizzo della cassa integrazione in Piemonte, pur in diminuzione sul dato 2012, si attesta a 129.4 milioni di ore. La provincia Granda registra percentualmente il peggior dato nel panorama regionale (+29%).

La vera emergenza del Paese è il lavoro, e per far fronte a questa situazione la Cgil ha presentato a livello nazionale politiche che hanno un duplice scopo: da un lato la difesa del lavoro esistente e del reddito delle lavoratrici e dei lavoratori, dall'altro la creazione di un nuovo lavoro. "Devono essere utilizzati tutti gli strumenti che difendono il lavoro: contratti di solidarietà in luogo della cassa integrazione, cig ordinaria in luogo della straordinaria e quando questa è inevitabile una vera rotazione del personale collocato in cassa, utilizzo della crisi per effettuare la formazione e la riqualificazione del personale dotando lo stesso di nuovi strumenti e conoscenze utili sia nella crisi che nella auspicata ripresa; un maggior utilizzo della prima parte dei contratti sui diritti di informazione anche come elemento di maggior conoscenza, necessaria ancora più nella gestione della fase attuale".

Difendere "semplicemente" il lavoro, però, non basta: vanno assunte scelte di politica industriale che prevedano investimenti in innovazione e ricerca, in formazione, va utilizzato il lavoro pubblico come elemento non solo di difesa dell'occupazione ma come volano della creazione di altro lavoro. Servono, allo stesso modo, anche una de-burocratizzazione del quadro normativo ed un fisco più equo che recuperi risorse e rimuova il principale vincolo allo sviluppo del Paese. "Sul piano provinciale dobbiamo rimettere in campo quanto tentammo con la presentazione del documento unitario sulla crisi presentato ormai a luglio del 2009- ha aggiunto Marco Ricciardi-. Non siamo riusciti a realizzare gran parte delle proposte avanzate, anche in questo caso molto di quanto affermammo allora circa la situazione provinciale è solo peggiorato, basta pensare al trasporto pubblico locale e a quello su rotaia, alla situazione dell’assistenza e della sanità, all’isolamento della provincia, alla messa in discussione dello stesso modello Cuneo. Non ci siamo riusciti certo presi dalle continue emergenze, dalla non volontà politica della Provincia, dal non sufficiente ruolo giocato da alcune Amministrazioni Locali, dalle scelte politiche nazionali e regionali e dall’impatto determinato dalle stesse sul nostro territorio, ma non possiamo nasconderci che non ci siamo riusciti anche per una nostra non sufficiente determinazione. Dobbiamo ripartire da lì, se ci fossimo riusciti, avremmo attuato piccoli pezzi del Piano del Lavoro che deve essere tradotto sul territorio. Per fare questo è necessario un ruolo diverso certamente della Confederazione ma anche delle categorie, unitamente al ruolo che pensiamo di assegnare alla Camera del Lavoro Provinciale e a quelle dei principali centri della nostra Provincia".