Questa mattina la giunta di Confindustria deciderà il nome del successore di Emma Marcegaglia alla presidenza dell’associazione degli industriali. “A decidere – spiega La Repubblica – saranno i 187 membri della giunta (tra cui i 59 rappresentanti delle territoriali, 35 delle categorie, 20 rappresentanti dei Piccoli, 8 dei giovani e 3 del Comitato Mezzogiorno). I tre ‘saggi’ che hanno girato l'Italia per capire il favore dei candidati, hanno indicato un vantaggio per Squinzi abbastanza netto (con uno scarto di quasi cinquanta voti). Ma questo avveniva quasi un mese fa. Nel frattempo, Bombassei ha recuperato terreno, tanto che ora il vantaggio dell'industriale chimico sembra essersi ridotto a non più di una trentina di voti. Non solo: i supporter dell'ex presidente di Federmeccanica (Squinzi lo è stato di Federchimica) sostengono addirittura di essere passati in vantaggio. Ma è ovvio che questa mattina si saprà già chi si è sbagliato”.

“Comunque vada a finire – scrive Il Corriere della Sera –, i bombasseiani fanno sapere che domani stesso il loro leader raccoglierà i fedeli all'Hotel Radisson di Milano per definire la squadra oppure organizzare l'opposizione. Perché quello che sembra certo è che questa volta le divisioni interne non finiranno a ‘tarallucci e vino’, come nel 2000 dopo la sfida Callieri-D'Amato. L'uscita della Fiat di Marchionne dal sistema confindustriale, la minaccia di analoga mossa di Finmeccanica le inquietudini del Veneto sono tutti segnali che lasciano presagire una resa dei conti lunga, forse irreversibile”.