“Per il Mezzogiorno ci vuole una strategia fatta di politiche ordinarie e straordinarie su obiettivi condivisi. Il governo finora non si è mosso su questi binari, anzi da un anno ne denunciamo l’inerzia e la latitanza sul problema della crisi del Sud del paese. Ed è per questo che la Cgil punta ad aprire una grande vertenza sul Mezzogiorno, a partire dai territori”. Lo ha detto Gianna Fracassi, segretaria confederale della Cgil, responsabile per il Mezzogiorno, intervenendo alla conferenza “Il Sud per rilanciare il Paese”, in corso a Palermo, che si chiuderà domani con l’intervento di Susanna Camusso.

Fracassi ha anche sottolineato la “necessità di selezionare i temi e le priorità su cui intervenire. E’ infatti un grave errore pensare che si possa affrontare tutto contemporaneamente, è una modalità che per quanto riguarda le risorse straordinarie si è tradotta in frammentarietà degli interventi”.

La segretaria confederale della Cgil ha poi posto l’accento sulla crescita del gap tra Nord e Sud, su un “dualismo tra le due parti del Paese che si è accentuato negli anni della crisi con l’aumento dei deficit strutturali delle regioni del Mezzogiorno. Assistiamo, oggi, non solo all’abbandono dei privati, ma anche a quello delle grandi aziende pubbliche. Il fatto è che tutto è lasciato a logiche di mercato, non c’è una guida, non c’è da parte del governo una strategia di sviluppo e questo vale per tutto il Paese, per il Nord e per il Sud, che però paga due volte”.