“Viabilità, rigenerazione delle aree industriali di Carini, Brancaccio e Termini Imerese,  ruolo e valore delle società partecipate e edilizia scolastica: partendo da questi grandi temi è possibile costruire opportunità di lavoro sul territorio di Palermo e provincia. E sono questi i quattro settori che noi da Palermo, alla conferenza della Cgil sul rilancio del Sud,  poniamo al centro della piattaforma delle province siciliane,  che deve diventare vertenza strategica”. Lo ha dichiarato il segretario della Cgil di Palermo Enzo Campo, portando il saluto alla conferenza della Cgil “Il Sud per rilanciare il Paese”, iniziativa nata per rimettere al centro dell’attenzione la questione del Mezzogiorno “scomparsa dall’agenda politica nazionale,  per responsabilità della classe dirigente nazionale e meridionale”.

Dalla manutenzione degli edifici scolastici per garantire un sereno diritto alla scuola agli studenti, dunque, alla viabilità, oggi in Sicilia messa in crisi  non solo nei grandi assi di collegamento  e nelle strade secondarie ma anche nelle città. “I lavori in corso a Palermo, che è giusto che ci siano, e che devono essere ultimati secondo il cronoprogamma dell’amministrazione, hanno messo in evidenza  una  città ingessata dal traffico non solo per le trincee ma anche per le condizioni delle strade, piene di ostacoli e di buche”.

E se la Cgil  punta su una nuova  rinascita delle aree industriali, sempre più desertificate per la fuga dei grandi gruppi, l’altro argomento oggetto d’attenzione sono le  società partecipate. Rispondendo a Confindustria Palermo, che nei giorni scorsi ha chiesto al Comune il coinvolgimento dei privati nei servizi pubblici, Enzo Campo ha aggiunto: “Ci sembra bizzarro da parte degli industriali porre il tema delle esternalizzazione dei servizi delle partecipate, che sono a carico dell’amministrazione comunale. Confindustria farebbe bene ad avviare  un ragionamento sulle partecipate  partendo dalla qualità del servizio di pubblica utilità reso alla città e dalla qualità dell’occupazione. Su questo saremmo disponibili a un confronto,  a patto che nella discussione  la remuneratività delle imprese sia posta sullo stesso piano della qualità dei servizi e della qualità dell’occupazione".