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Oggi, 20 giugno, si svolge al Ministero dello sviluppo l'incontro sulla vertenza Condotte, che riguarda oltre 3mila lavoratori. A partire dalle 10 saranno presenti davanti l'ingresso del Ministero delegazioni di lavoratori provenienti dai vari cantieri italiani.
All'ultimo tavolo romano, il 22 maggio scorso, l’azienda aveva annunciato l’avvio della cassa integrazione e la richiesta di prorogare il concordato preventivo. "I vertici dell'azienda dimostrano solamente di non essere più in grado di gestire la situazione, ne prendano atto". È stata questa la dura posizione assunta dai sindacati nei confronti del management della terza società italiana nel settore delle costruzioni, da tempo alle prese con una difficile situazione finanziaria.
"Pensare di rassicurare i 3 mila dipendenti di Condotte chiedendo al tribunale la proroga di 60 giorni per la presentazione del piano per il concordato preventivo e annunciando la cassa integrazione è francamente assurdo e inaccettabile" avevano commentato le segreterie nazionali di Fillea Cgil, Feneal Uil e Filca Cisl.
Condotte, al termine dell’incontro, aveva anche annunciato “la volontà di costituire una bad company per la gestione delle commesse ultimate, e una newco per le commesse già operative e da avviare". Fillea, Feneal e Filca ritengono invece indispensabile la presentazione del piano industriale, “nel quale l'azienda dovrà finalmente indicare con chiarezza il futuro suo e dei suoi dipendenti”.
Per i sindacati, dunque, “fino a quel momento ogni decisione e ogni annuncio rischiano di creare ulteriore confusione e di allarmare ancor di più le 3 mila famiglie coinvolte”. Le categorie dei lavoratori edili di Cgil, Cisl e Uil hanno anche chiesto un confronto con i potenziali investitori, vale a dire il fondo Oxy e le banche.