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Ennesimo colpo di scena nella vertenza Condotte, il terzo gruppo italiano di costruzioni in difficoltà finanziarie ormai da mesi.
Oggi, 13 luglio, al tavolo di crisi convocato presso il Mise, i vertici della società hanno comunicato ai sindacati Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil che la richiesta di amministrazione straordinaria, deliberata ieri sera dal Consiglio di gestione, è stata congelata. A determinarne il provvisorio stop l’arrivo questa mattina, da parte del fondo Attestor, di una proposta vincolante, dopo che una bozza di offerta della stessa Attestor era stata bocciata nei giorni scorsi.
“Non conoscevamo i contenuti dell’offerta precedente se non dai giornali – accusano i rappresentanti delle tre sigle sindacali – e non conosciamo i contenuti di questa nuova proposta, che ci auguriamo sia migliorativa, ma non nascondiamo la nostra preoccupazione per una vicenda che si trascina da mesi e per la quale ci sono migliaia di famiglie in apprensione e cantieri di opere importanti per la collettività lasciati a metà. Una cosa è certa: non permetteremo all’azienda di lasciare a casa i suoi dipendenti”.
Un rischio, questo, che l’eventuale finanziamento da parte del fondo non elimina completamente. “Mentre mancano solo 4 giorni al termine per il deposito del piano concordatario, l’unica alternativa – spiegano Feneal, Filca, Fillea - è quella dell’amministrazione straordinaria, che tornerebbe ad essere la soluzione qualora Condotte giudichi irricevibile l’offerta del fondo inglese, che sarà valutata nelle prossime ore”. A quel punto sarebbe inutile il nuovo incontro già fissato per lunedì 16 alle 18, convocato per illustrare i contenuti della proposta di Attestor.
“Da parte nostra – proseguono i sindacati – consideriamo una follia dilapidare il capitale professionale della società, con le numerose e importanti commesse presenti e future, e ci auguriamo davvero che ci siano quanto prima notizie certe sul destino dei dipendenti di Condotte, che sono gli artefici del successo del Gruppo ma che pur non avendo colpe rischiano di pagare le conseguenze di questa situazione”.