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“Concrete. Dalle idee, il fare”. Prende il via nel pomeriggio di oggi (21 novembre) a Verona, per concludersi il 23 novembre, l’Assemblea nazionale delle donne dello Spi. Più di 400 delegate da tutto il Paese per riflettere su come è possibile praticare le politiche di genere sul territorio al servizio di tutte le iscritte (e anche, tengono a precisare al sindacato pensionati della Cgil, delle non iscritte).
L’appuntamento giunge alla vigilia della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne (25 novembre) e proprio in occasione dell’anno – il 2016 – che segna il settantesimo anniversario del voto alle donne. “Un appuntamento importante – afferma Lucia Rossi, della segretaria nazionale Spi –, che non si ripeteva dal 2011 e che noi siamo intenzionate a onorare con le nostre proposte e le nostre idee”.
Quanto ai contenuti, spiega ancora Rossi, “abbiamo definito un documento base con alcuni temi che le donne pensionate vogliono affrontare nella seconda fase di confronto con il governo. L'obiettivo è costruire un percorso che possa finalmente riaffermare il valore sociale del lavoro di cura delle donne. Tra le pensionate, le statistiche ormai ce lo dicono, gli assegni sono inferiori di circa il 30 per cento rispetto agli uomini, il che risponde ovviamente a una logica di vita lavorativa discontinua, con lunghi periodi a casa per curare la famiglie e i figli”.
“Il lavoro di cura – aggiunge la dirigente dello Spi – è certamente un aspetto cruciale nella vita delle donne, le quali anche da pensionate si fanno carico dei nipoti o dei genitori anziani, a causa dell'invecchiamento della popolazione. Ma c'è anche un altro aspetto da sottolineare, è quello che riguarda la violenza sulle donne anziane, che ha una specificità tutta sua. Su questo abbiamo già pensato di istituire una giornata a livello nazionale – che poi dovrà tradursi in iniziative territoriali –. Un'operazione utile affinché la nostra presenza possa diventare un punto di riferimento per tante persone”.
Non solo. Malgrado gli indubbi progressi fatti in questi anni, emergono ancora con forza le difficoltà delle donne in vari ambiti. Per questo lo Spi intende continuare a dare il proprio contributo nella negoziazione sociale e nella definizione di politiche nazionali, per poter dare risposte concrete alle tante donne iscritte. Le donne del sindacato pensionati della Cgil sono chiamate in particolare a rispondere ai bisogni di una generazione che affronta una fase della propria vita con più difficoltà – quella della vecchiaia – e che si trova a dover fare i conti con condizioni materiali sociali e culturali in presenza di grandi difficoltà e disparità.
Senza dimenticare l’altra emergenza, di fronte alla quale le società occidentali appaiono smarrite e prive di strumenti culturali e politici: quella dei massicci flussi migratori. Tra i migranti, le donne (insieme ai minori e agli anziani) sono le più vulnerabili. A tutti questi problemi l’Assemblea nazionale delle donne Spi tenterà di dare una risposta e di mettere a punto azioni concrete ed efficaci per la loro risoluzione. “Sono passati 70 anni dal primo voto delle donne – conclude Rossi –. Se vogliamo attualizzare quella grande conquista, dobbiamo esserci. Le donne dello Spi Cgil ci sono. Con tutta la loro concretezza”.
All’assemblea di Verona interverranno il segretario generale dello Spi Ivan Pedretti e il segretario generale della Cgil Susanna Camusso. In apertura i saluti dell’amministrazione comunale, del segretario generale della Camera del lavoro territoriale Michele Corso e della segretaria generale Spi del Veneto Rita Turati. L’apertura dei lavori sarà affidata a Lucia Rossi, segretaria nazionale Spi. A seguire, gli interventi di Carla Cantone, segretario generale della Ferpa, Livia Piersanti, segretaria nazionale Uilp Uil, e Patrizia Volponi, segretaria nazionale Fnp-Cisl.
La discussione sarà arricchita da alcuni interventi. Gaetano Sateriale, coordinatore del Piano del lavoro della Cgil, parlerà di contrattazione sociale e politiche di genere; Stefano Ciccone, dell’Associazione Maschile Plurale, spiegherà tutti i motivi per cui la battaglia contro la violenza sulle donne chiama direttamente in causa gli uomini; Imma Tromba, dell’Associazione Donne in Rete contro la violenza, racconterà l’esperienza dei centri antiviolenza in Italia; Elisa Marchetti, dell’Udu, e Giulia Titoli, della Rete degli studenti medi, parleranno invece del dialogo intergenerazionale.