L’accordo sottoscritto nei giorni scorsi a Potenza, per la ricollocazione dei lavoratori operanti nell’indotto Eni di Viggiano (si tratta di 63 lavoratori della Sudelettra nelle aziende subentranti), con il quale si è evitata l’applicazione del Jobs Act e si mantenuta la tutela dell’articolo 18, è frutto del contratto di sito, sottoscritto da Cgil, Cisl e Uil e Regione Basilicata, il 5 ottobre scorso.
"Un accordo importante quello sottoscritto in Basilicata - spiega Angelo Summa, segretario generale della Cgil Basilicat -, risultato dell'azione del movimento sindacale, che vincola le imprese operanti nel centro oli di Viggiano al rispetto dei diritti dei lavoratori, agli inquadramenti, alla tutela della salute, senza inseguire deroghe ai contratti. Il mantenimento del regime di tutela, previsto dalla previgente normativa e la conseguente inapplicabilità del Jobs act, è il risultato della cornice di regole dettate dal contratto di sito".
"In un quadro di frammentazione e complessiva svalorizzazione del lavoro, continuare a garantire tutele più ampie rispetto a quelle attualmente previste dalla legge, segna un risultato importante e una sfida irrinunciabile per l’intero movimento sindacale. Ricondurre a unità il mondo del lavoro, superando le attuali iniquità e costruendo un sistema di tutele universali, è tema centrale della nostra azione – rileva ancora il dirigente sindacale – e la contrattazione di sito, quale modalità per regolare i rapporti tra impresa, lavoratori e territorio, costituisce una buona pratica da promuovere anche in altre realtà per garantire sviluppo, occupazione e diritti".