"Il Coordinamento nazionale unitario di Competence si è riunito d'urgenza per affrontare una discussione sullo stato dell'azienda e per assumere delle decisioni in merito". Lo affermano oggi (1 febbraio) in una nota Fiom, Fim e Uilm.
"La situazione dell'azienda continua a peggiorare drammaticamente - sostengono i sindacati -. Cresce l'indebitamento sino al punto da pregiudicare la fornitura dei materiali per la produzione delle commesse, così come prosegue il pesante ricorso alla cassa integrazione".
"Inoltre, a tutt'oggi, non vi è nessun intervento serio di ricapitalizzazione da parte di Jabil e del fondo Mercatech, disattendendo appieno il Piano industriale presentato a giugno al ministero dello Sviluppo Economico. In questo quadro, Competence rischia il fallimento, cosa che cancellerebbe drammaticamente gli stabilimenti di Marcianise (Caserta) e Cassina de’ Pecchi (Milano), con la perdita di 1.400 posti di lavoro".
Fim, Fiom, Uilm "ritengono inaccettabile questa situazione e, per tutelare il patrimonio industriale e salvaguardare l'occupazione dei 1.400 dipendenti, è necessario un’assunzione vera di responsabilità da parte di Jabil e Mercatech per un rilancio dell’Azienda attraverso la definizione di un nuovo piano industriale che si concretizzi in attività industriali vere, abdicando ogni logica di mero scopo finanziario che stanno pagando i lavoratori".
I sindacati quindi "hanno deciso di organizzare assemblee permanenti dei lavoratori e delle lavoratrici dei siti di Marcianise e Cassina de’ Pecchi per salvaguardare il patrimonio aziendale dei due stabilimenti e di avanzare richiesta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di un incontro urgente per avere dal governo un impegno immediato per garantire la prosecuzione delle attività industriali e la salvaguardia dell'occupazione".
"Chiediamo inoltre al governo un intervento deciso nei confronti di Jabil che è direttamente implicata nel disastro Competence e non può sottrarsi alle sue responsabilità, in quanto emergono forti dubbi di legalità nei conti economici. La vertenza potrebbe aprire un conflitto sociale soprattutto nell’area casertana, già pesantemente defraudata dalle multinazionali".
I sindacati chiedono inoltre alle Regioni, alle Provincie ed ai Comuni "che siano parte attiva, garantendo il massimo impegno e la massima vicinanza ai lavoratori ed alle lavoratrici degli stabilimenti Competence. In gioco c’è il futuro di 1.400 dipendenti e delle loro famiglie".
Competence, 1.400 posti a rischio in due stabilimenti
1 febbraio 2011 • 00:00