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La novità è caduta sul tavolo ministeriale di trattativa come un macigno, tanto era inaspettata: la ThyssenKrupp potrebbe non vendere in futuro le acciaierie Ast di Terni, come invece annunciato da tempo dalla stessa multinazionale tedesca. Questa la novità più rilevante emersa ieri pomeriggio, 8 settembre, nel corso del primo incontro al ministero dello Sviluppo economico per discutere del piano industriale dell'azienda, dopo il ritiro delle procedure di mobilità per 550 lavoratori.
L’uscita a sorpresa è arrivata da Lucia Morselli, l’amministratore delegato di Ast che nel corso del primo round del confronto con i sindacati ha annunciato che “la multinazionale potrebbe non vendere le acciaierie ed è pronta ad investire per il loro sviluppo”.
Altra novità, riportata in un comunicato sindacale unitario, è l’istituzione di un tavolo specifico con Governo, istituzioni locali e azienda che riguarderebbe materie prime, energia e infrastrutture. L'azienda ha quindi esposto dei dati relativi alle macroaree che costituiscono le voci di bilancio dell'Ast.
In merito a questo punto i sindacati hanno richiesto approfondimenti in particolare su strategie commerciali, mercati di riferimento, politiche degli acquisti e dei prezzi, mix produttivi, volumi, investimenti, energia e futuro di tutte le produzioni presenti nel sito ternano.
Parte di questi temi saranno affrontati nel corso di incontri che si svolgeranno a Terni nei prossimi giorni, mentre il prossimo incontro al Mise è stato fissato per il 19 settembre.