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"Durante la Christmas Lecture, tenutasi presso l'area della ricerca di Bologna, alla presenza del Presidente del Cnr Massimo Inguscio, il comitato dei Precari Uniti del Cnr di Bologna e dei PrecarInbò di Inaf, in mobilitazione dal 1° dicembre 2017, ha consegnato al presidente una lettera sottoscritta da più di 300 lavoratori della ricerca strutturati e precari, nella quale si chiede un intervento urgente da parte dell'Ente per risolvere il problema del precariato di stato che affligge circa il 40% del personale che lavora nell'area di Bologna". E' quanto si legge in una nota dei precari diffusa dalla Flc Cgil Bologna.
"Il personale chiede l'apertura di un tavolo con le organizzazioni sindacali - prosegue la nota -, per la definizione degli aventi diritto secondo il decreto legge 75/2017, con tempi e procedure certe e definite, l'utilizzo di tutte le risorse finanziarie consentite e disponibili per stabilizzare tutto il personale precario e il mantenimento in servizio di tutti coloro con contratti in scadenza, sino al termine delle procedure di stabilizzazione".
Durante l'incontro i Precari Uniti hanno rivolto tre domande al Presidente. "La prima riguardava le intenzioni dell’Ente a fronte del fatto che le risorse messe a disposizione dalla finanziaria non saranno sufficienti a risolvere per intero il problema del precariato, quale margine di azione concreta c'è ancora con il governo e quali azioni la consulta degli enti di ricerca e il Cnr intendono portare avanti. La seconda domanda verteva sul possibile utilizzo dei fondi premiali, alla luce della necessità da parte degli enti di cofinanziare al 50% le assunzioni sui fondi dedicati in legge di Bilancio. L'ultima, in qualità di presidente della Consulta dei presidenti degli Enti, quali azioni si stanno e si possono portare avanti affinché tutti gli Enti accolgano quella che è la chiara volontà insita nel Decreto Madia e quindi procedano a sanare il problema del precariato con tutti gli strumenti a loro disposizione. Alle domande e alle successive precisazioni richieste dal rappresentante Flc Cgil, presente in Aula, il presidente non ha chiarito tutti i dubbi su tempi e modalità del processo di stabilizzazione, chiedendo la fiducia del personale e rimandando il tutto al prossimo anno, dopo l'incontro fissato con le organizzazioni sindacali per il 12 gennaio 2018".
Conclude la nota: "E' positiva la volontà del Presidente di volere rinnovare il personale con contratti in scadenza e ci auguriamo che vengano utilizzate tutte le risorse possibili per le stabilizzazioni di tutti i precari della ricerca, nessuno escluso. Rimarremo vigili e presenti perché a questi impegni seguano i fatti, per superare definitivamente il grave problema del precariato. Nel frattempo la mobilitazione continua".