“Paradossale = in apparente o reale contrasto con il comune modo di pensare o con le più elementari norme del buon senso, e quindi inaccettabile sul piano logico, pratico, morale”. Entra perfettamente in questa definizione quanto è accaduto ieri, 5 novembre, nello stabilimento Cnh/Fpt industrial di Pregnana Milanese (quello che Cnh vuole chiudere), dove la direzione ha convocato i rappresentanti dei lavoratori per comunicare loro che, causa aumento dei volumi produttivi per nuovi ordini, l’azienda ha la necessità di inserire dieci nuovi lavoratori in somministrazione (oltre quelli già presenti) nell’area manufacturing e di ordinare straordinari.
“Sono senza pudore – è il commento di Marco Giglio, operatore Fim Milano metropoli, Roberta Turi, segretaria generale Fiom Milano, Francesco Caruso, segretario Uilm Milano, Monza e Brianza –. Dopo aver annunciato il trasferimento delle produzioni e la chiusura del sito di Pregnana, mentre i lavoratori si mobilitano per impedire che questa scelta si traduca in realtà, pretendono pure che tutti s'inchinino alle loro esigenze. Tale rappresentazione dell’assurdo conferma ciò che sosteniamo da sempre: quello di Pregnana non è affatto un impianto in crisi, con ordini che vanno oltre le possibilità produttive degli attuali occupati, ci sono professionalità e saperi fondamentali".
"Chiederemo un incontro all'azienda, per farci spiegare come pensano di conciliare la decisione di trasformare il sito di Pregnana in un’area dismessa con questi numeri: budget 2018 per il 2019: 24.000 motori; settembre 2019: 29.000 motori confermati; novembre 2019: 31.000 motori confermati. Il mondo non può andare alla rovescia e, a maggior ragione dopo la richiesta aziendale di ieri, continueremo a batterci con i lavoratori perché il super produttivo stabilimento Cnh/Fpt industrial resti in attività a Pregnana”, concludono i dirigenti sindacali.