“È inaccettabile che per questa ultima scossa undici morti su quindici siano dei lavoratori. È un indicatore di un possibile problema di sicurezza. Quindi, serve una verifica urgente”. Intervistato dal Quotidiano nazionale, il ministro dell'Ambiente Corrado Clini annuncia che chiederà “in consiglio dei ministri che si avvii rapidamente uno stress test sulla capacità di resistenza antisismica degli edifici industriali e di quelli del settore terziario, ad esempio dei centri commerciali. Iniziamo dall'area interessata da questo terremoto e poi estendiamola”.

La crisi sismica in atto in Emilia Romagna ci insegna, dice Clini, “che dobbiamo avere capacità di visione e che nella prevenzione bisogna assolutamente operare sulla base del principio di precauzione. La classificazione del territorio in classi di rischio è oggi molto condizionata dalla serie storica degli eventi sismici. Abbiamo capito che questo ormai non basta più per garantirci sicurezza”. E ancora: “Questo da un lato impone una revisione direi quasi permanente della mappa sismica e dall'altro ci insegna che dobbiamo prendere delle misure di prevenzione tarate per livelli di rischio superiori rispetto a quelli stimati. Questo principio è in parte contenuto nella normativa approvata dopo il terremoto dell'Aquila, che però segue dei criteri che possono essere implementati. Ad esempio le norme antisismiche sono molto attente alle costruzioni in calcestruzzo e acciaio e molto meno agli edifici più leggeri, come i capannoni che poi sono crollati. Questo è un problema al quale dare risposta”.