"Con il Consiglio metropolitano di Roma Capitale spaccato in tre, ieri si è palesato il disastro della cosiddetta riforme delle Province, e per i dipendenti romani si è prolungata un’agonia lunga anni. Lo stallo politico che paralizza la fase di avvio delle nuove Città Metropolitane, pensate e previste come enti strategici per l’assetto del governo locale, sottolinea ancora una volta le lacune della Legge Delrio, evidenti anche nelle modalità di composizione e funzionamento degli organi di secondo livello. Le criticità già erano emerse con il caso non ben regolato di dimissioni del Sindaco di Roma Capitale, che ha lasciato il Consiglio metropolitano senza i rappresentanti del capoluogo. Ora, lo squilibrio dei pesi tra il capoluogo e il resto del territorio, così come le regole di ponderazione, mettono a rischio l’autonomia di governo degli Enti, fino a lasciare aperta la strada al commissariamento". A dirlo in una nota è la Fp Cgil Roma e Lazio.
"La gestione della trasformazione, a partire dalla redistribuzione delle competenze - continua il comunicato diffuso dal sindacato - , manca di passaggi fondamentali (nel Lazio non c’è ancora la legge regionale di riordino), e dipende in parte da un quadro ancora in definizione a livello centrale, come nel caso delle funzioni legate a formazione e politiche attive del lavoro. Gli interventi di finanza pubblica hanno paralizzato l’attività e azzerato le capacità di programmazione, con un bilancio in esercizio provvisorio anche per il 2016: parliamo, per chi non lo ricordasse, dell’ente che si occupa tra le altre cose di sicurezza nelle scuole, tutela ambientale, viabilità delle strade provinciali".
Quindi conclude la Fp Cgil Roma e Lazio: "Bisogna superare il paradosso di un 'regime transitorio' ormai cronicizzato. C’è bisogno di allontanarsi dalla soglia del rischio default, di affrontare da subito una ristrutturazione organizzativa adeguata alle nuove funzioni, di occuparsi della ridefinizione dei fabbisogni, della valorizzazione e della formazione del personale. Facciamo appello alla nuova rappresentanza politica, a tutti i Sindaci e Consiglieri eletti, affinché aprano il confronto con chi ha ben chiare le priorità per gli Enti e per i lavoratori".