"Gli studi cinematografici di Cinecittà continuano ad essere teatro di rappresentazioni farsesche: dopo anni di iniziative sindacali, importanti riduzioni del costo del lavoro e di esercizio concesse a carico dei lavoratori (e dei contribuenti), oggi sappiamo che la Deluxe è in procinto di chiudere i battenti". Lo scrivono in una nota Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil.

"La decisione unilaterale di liquidazione assunta da questa Multinazionale - si legge nella nota - è presa in un momento di afflusso di commesse importante con l'effetto che alcuni prodotti, avuto i distributori sentore della difficoltà aziendale, sono stati ritirati. Non è ancora rimarginata la ferita provocata dalla stessa decisione di Technicolor, quella di Deluxe sembra far parte dello stesso disegno di desertificazione del mercato produttivo nazionale".

"Ci troviamo in una situazione paradossale - proseguono i sindacati - il settore è investito da una serie di agevolazioni (vedi Tax Credit) e dallo spostamento verso la cinematografia di importanti quote del Fus che attraggono importanti produzioni internazionali e favoriscono le produzioni nazionali con importante tenuta della localizzazione produttiva. Per quanto ricordato - conclude la nota - anche il sito di Cinecittà ha goduto, e gode, dell’investimento economico nazionale che risulterebbe non produttivo se non si potenziano le infrastrutture a partire da quelle della post‐produzione cinematografica. In cambio Ccs lamenta un eccesso di costo del personale di 30 unità, la Deluxe addirittura va in liquidazione: i conti non tornano".