"Il tentativo posto in essere la scorsa notte da due immigrati che hanno provato ad evadere dal Cie di Ponte Galeria, a Roma, successivamente bloccati dalle forze dell'ordine, conferma ancora una volta l'implosione dell'approccio securitario del contrasto all'immigrazione irregolare nel nostro Paese". A dirlo è il segretario generale del Silp Cgil Daniele Tissone.
"Il sistema dei Cie si è oramai totalmente sgretolato", prosegue Tissone: "Dei 13 esistenti, solamente cinque sono a malapena operativi. Inoltre, "rispetto agli obiettivi posti dal legislatore tesi al rimpatrio degli irregolari, assistiamo oggi agli scarsi risultati ottenuti che registrano solamente il 40% degli effettivi allontanamenti rispetto al totale delle persone che transitano nei Cie".
"Se consideriamo che a così modesti risultati conseguono altissimi costi economici per la gestione ed il mantenimento dei Cie, è il caso, oltre alla riduzione dei tempi di permanenza, di ripensare la legislazione attuale che affronta esclusivamente in maniera securitaria il fenomeno immigratorio con un eccessivo sbilanciamento tra stanziamenti di natura repressiva a scapito di investimenti finalizzati alle politiche di accoglienza e di inclusione sociale che andrebbero rivolte ai tanti stranieri che vivono e lavorano onestamente nel nostro Paese".
"Il peso di tale approccio - conclude la nota - oltre alle complicazioni di vario genere, ricade come sempre sugli operatori di polizia che si trovano a mediare tra una legge da rivedere e le difficoltà operative che ogni giorno si ripetono".
Cie: Silp Cgil, rivedere tempi permanenza
Tissone: "Il recente tentativo di evasione dal centro di Ponte Galeria conferma ancora una volta l'implosione dell'approccio securitario del contrasto all'immigrazione irregolare"
17 febbraio 2014 • 00:00