Un ponte generazionale. Che metta in contatto i lavoratori più anziani ed esperti con i giovani più pronti e flessibili. Più in concreto si tratta di chiedere ai lavoratori vicini alla pensione (allontanata però della riforma Fornero) di scegliere volontariamente un contratto part-time a tempo determmato per gli ultimi quattro anni e di “formare” giovani che verrebbero contestualmente assunti con contratti di apprendistato.
Dell’“idea” proposta nel terzo incontro tra Federchimica e sindacati all'Osservatorio preparatorio al rinnovo contratto nazionale dei 190 mila lavoratori chimici e farmaceutici, in scadenza a fine anno e che riguarderebbe, si stima, circa 20mila lavoratori in uscita (per tutte le mansioni) e, si spera, altrettanti in entrata, parla oggi L’Unità. “Un'idea che però chiama direttamente in causa la stessa ministra Elsa Fornero. Al netto della sua recente riforma previdenziale, i lavoratori vicini alla pensione che accettassero questa soluzione rischiano di vedersi dimezzare lo stipendio e, soprattutto, la futura pensione. Per questo Federchimica e sindacati hanno deciso di mettere nero su bianco un avviso comune e di chiedere formalmente alla ministra un intervento per ‘salvaguardare i diritti pensionistici in atto al momento della adesione al progetto’ e di ‘definire il regime contributivo per il periodo di adesione al progetto’"
“È una proposta interessante che siamo interessati ad approfondire – commenta Marco Falcinelli, segretario nazionale Filctem Cgil –. È chiaro che la proposta può avere il massimo dell'appeal per i tanti lavoratori turnisti che popolano la nostra categoria. Detto questo, sappiamo benissimo che le imprese risparmierebbero moltissimo sul costo del lavoro e quindi chiederemo loro di costituire o rimpolpare fondi bilaterali già esistenti per dare un sostegno al reddito e aumentare i contributi pensionistici ai lavoratori interessati”.
Chimici, una staffetta tra lavoratori giovani e anziani
23 maggio 2012 • 00:00