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Parte martedì 18 settembre la trattativa per il rinnovo del contratto 2013-2015 del settore chimico-farmaceutico in scadenza il 31 dicembre 2012. Oltre 190mila i lavoratori interessati. Il primo round tra le associazioni imprenditoriali Federchimica, Farmindustria (associate Confindustria) e i sindacati del settore Filctem Cgil, Femca Cisl, Uilcem Uil è in calendario alle ore 11 presso la sede romana di Confindustria all'Eur.
“I settori chimico e farmaceutico - ricorda Alberto Morselli, segretario generale Filctem - sono fondamentali per il Paese e per tutta l'industria manifatturiera, ma stentano ancora ad avere una adeguata considerazione, in particolare dal Governo e dalle istituzioni. Eppure – aggiunge il leader sindacale - ricerca e innovazione, biotecnologie e nanotecnologie, scienze della vita, sostenibilità ambientale, risparmio ed efficienza energetica sono il quadro di riferimento essenziale di una politica industriale degna di questo nome, in assenza della quale sarà impossibile rispondere alle pressanti esigenze di competitività e vincere le sfide mondiali con altri sistemi industriali”.
“E la sfida – conclude Morselli - i sindacati vogliono portarla fino in fondo, promuovendo un modello più avanzato di relazioni industriali basato sulla responsabilità sociale e sulla partecipazione dei lavoratori alle scelte dell'impresa, proponendo la costituzione di un sistema duale di governance dell'azienda che preveda l'istituzione dei Consigli di sorveglianza con compiti di indirizzo e controllo all'interno dei quali sia prevista anche la rappresentanza dei lavoratori".
Ecco i punti salienti delle richieste unitarie dei sindacati:
RELAZIONI INDUSTRIALI – Filctem, Femca, Uilcem chiedono che l'Osservatorio nazionale diventi un luogo vero nel quale discutere e condividere iniziative di politica industriale da sostenere congiuntamente con Federchimica e Farmindustria nei confronti delle istituzioni, nazionali e locali.
“WELFARE” CONTRATTUALE – Oltre a richiedere, a carico delle imprese, un consistente incremento del contributo a “Fonchim” ( (il fondo pensione integrativo del settore, n.d.r), i sindacati puntano tutto sull'estensione dell'iscrizione sia al fondo pensione che a quello integrativo sanitario (“Faschim”) ai giovani che entrano per la prima volta nel mercato del lavoro, indipendentemente dalla tipologia di assunzione, incentivandone così la loro adesione. Un altro capitolo significativo riguarda gli interventi di sostegno al reddito per integrazioni in caso di malattia grave , cassa integrazione, assenza facoltativa, sovraindebitamento, da definire con le associazioni imprenditoriali.
MERCATO DEL LAVORO – Lotta serrata alla precarietà, riducendo periodi e percentuali per l'utilizzo dei contratti di lavoro flessibile, favorendo e incentivando la loro trasformazione a tempo indeterminato.
I sindacati propongono alle controparti la regolamentazione dell'apprendistato come contratto principale di ingresso in azienda, potenziando la formazione continua e il ruolo dell'Obc, l'organismo bilaterale per la formazione chimica.
AMBIENTE, SALUTE, SICUREZZA, APPALTI – Si richiede di inserire una specifica formazione su “salute, sicurezza, ambiente”, uno degli assi strategici della prevenzione: 4 ore per tutti i lavoratori oltre a quella più specifica relativa alla classe di rischio (il settore chimico si colloca in quello di alto rischio pari a 12 ore , n.d.r.); 8 ore per preposti, aggiuntive alla quantità previste per i lavoratori (totale 24 ore); per i dirigenti si chiede di raddoppiare le ore e portarle a 16. Il campo degli appalti poi necessita di un sistema di ulteriori iniziative e controlli sulle metodologie di lavoro e sulle procedure per la sicurezza, “iniziando – chiedono i sindacati – dai capitolati d'appalto fino alla rescissione di contratti nei casi di ripetuti infortuni, incidenti e gravi inadempienze”.
SALARIO – Per la tutela del potere di acquisto dei salari reali dei lavoratori, si richiede alle controparti una “forbice” di aumenti salariali per il triennio 2013 – 2015 tra il 7 e il 9% (da precisare entro il mese di ottobre) , oltre a rivendicare il differenziale di inflazione pregressa.