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“Com’era prevedibile la chiamata diretta dei docenti dagli ambiti alle scuole sta determinando numerosi casi di discriminazioni e umiliazione, in particolare nelle donne”. Lo afferma in una nota Domenico Pantaleo, segretario generale della Federazione lavoratori della conoscenza Cgil.
“La chiamata diretta – continua Pantaleo - non solo calpesta la Costituzione perché cancella la libertà di insegnamento, ma anche perché mette in discussione diritti sociali e civili fondamentali”.
La legge 107, infatti, introduce la chiamata diretta per i docenti ed è uno degli elementi più controversi della legge, tra l’altro oggetto di uno dei quesiti della raccolta di firme per un referendum abrogativo, di cui la Flc è una dei promotori.
Le prime notizie giunte sui colloqui per chiamata diretta, tra l’altro, sono inquietanti. Secondo alcune testimonianze di giovani insegnanti, convocate dai dirigenti scolastici, l’incontro si sarebbe svolto all'insegna di domande sui figli piccoli, sulla volontà di prendere un’aspettativa in caso di gravidanza o sulla richiesta di assegnazione per avvicinarsi a casa.
Secondo il segretario della Flc, quindi, il Parlamento deve intervenire “immediatamente”, “per evitare che le scuole si trasformino in aziende, con un mercato senza regole, eliminando libertà e democrazia”.