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“L'aumento verticale delle ore di cassa integrazione straordinaria è un dato estremamente preoccupante: gli strumenti di cui disponiamo non sono adeguati alla realtà del nostro tessuto sociale”. A dirlo è la segretaria della Cgil Venezia Federica Vedova, affermando la necessità di “pensare a un modello diverso di ammortizzatore sociale e di supporto economico ai lavoratori, i primi a rimetterci quando le aziende vanno male”.
L’esponente sindacale evidenzia che “negli ultimi due anni l'utilizzo degli ammortizzatori sociali è cambiato notevolmente. Una crisi momentanea che porta a una cassa integrazione ordinaria può presupporre un periodo di aiuto verso un miglioramento o una trasformazione aziendale. Le cassa integrazione straordinaria è del tutto diversa, per questo preoccupa il loro aumento”. Vedova contesta anche gli effetti del cosiddetto “decreto dignità”, approvato nel 2018: “Pensato per ridurre il precariato, in realtà ha portato alla riduzione dei contratti a tempo determinato in favore della costituzione di part time verticali, stagionali o persino della fuoriuscita dal mondo del lavoro”.
Il precariato, dunque, resta la grande battaglia da sostenere. “Non stiamo andando nella direzione giusta: la maggior parte dei contratti firmati sono a tempo determinato”, conclude la sindacalista: “La nostra è una provincia con un'altissima stagionalità: è necessario sollecitare le parti sociali a pensare a un modello diverso in cui riconoscere questa peculiarità, stabilizzando i lavoratori e rendendo il tessuto sociale meno in balia del mercato”.