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“Legalità: una svolta per tutte”. È il messaggio scelto dalla Cgil per la sua nuova campagna sulla legalità, presentata oggi (giovedì 11 settembre) in Corso d'Italia dal segretario generale, Susanna Camusso e dal segretario confederale, Gianna Fracassi.
A distanza di due anni dalla passata campagna sui temi della legalità economica, la Cgil rilancia il suo impegno su questo fronte, mettendo in campo due ordini di iniziative. Da un lato una serie di appuntamenti di carattere nazionale incentrati sulle macro-aree di intervento su cui si focalizzano le proposte della confederazione: lotta alla criminalità organizzata, contrasto dell'evasione e regolamentazione del sistema degli appalti. Dall'altro lato l'avvio di un vero e proprio 'Viaggio della legalità', che partirà a novembre per attraversare l'intera penisola.
La Cgil promuove questa campagna perché, come si legge nelle immagini che la caratterizzano, “la legalità è un'urgenza, un valore capace di risollevare le sorti di un Paese compromesso, la soluzione nella lotta al malcostume. La legalità è una garanzia che non vuole promesse disattese, l'unica certezza capace di cambiare davvero le cose”. Un'urgenza che si sostanzia nei 'numeri': i fenomeni illegali, infatti, diffusi e trasversali in tutto il Paese, “costituiscono - spiega il sindacato - una zavorra per la nostra economia e il nostro futuro. La corruzione costa 60 miliardi di euro l'anno, l'evasione 135 e il fatturato complessivo delle mafie è vicino ai 200 miliardi”. Una 'torta' di circa 400 miliardi che immessi nel circuito 'legale' “rappresenterebbero il volano di cui il Paese ha bisogno per affrontare e risolvere il binomio crisi e sviluppo”.
Per la Cgil “attività imprenditoriali e prostituzione, proventi finanziari ed ecomafie, gioco d'azzardo e appalti, sono alcune delle voci che compongono il fatturato e gli utili della criminalità organizzata, nonché i temi che incrociano un altro inquietante fenomeno, la corruzione”. Zone 'nere' e 'grigie' che nella crisi “tendono ad aumentare perché i modelli e i settori di produzione sono più esposti al rischio di contaminazione da parte delle economie criminali e del malcostume”. Per questi motivi nel 2011 la confederazione guidata da Susanna Camusso lanciò la 'Campagna per la legalità economica', fondata sull'avvio di una stagione di contrattazione in cui la legalità veniva assunta come dimensione qualitativa del lavoro e dello sviluppo.
Oggi le ragioni alla base di quella scelta continuano a essere “una priorità da affrontare” perché nascono “dalla consapevolezza di vivere in un paese schiacciato dal peso dei fenomeni di illegalità che non solo lo rendono economicamente debole, ma ne riducono anche e soprattutto i margini di contrattazione e di mediazione sociale”. Ecco perché la Cgil promuove questa nuova campagna - “Legalità: una svolta per tutte” - e che si caratterizzerà nei prossimi mesi con alcune iniziative tematiche e con il 'Viaggio della legalità'. Un camper attraverserà, infatti, l'intero Paese, toccando diversi e significativi luoghi. Si partirà da Milano agli inizi di novembre per percorrere la penisola fino a Palermo e arrivare a dicembre a Roma per la tappa conclusiva. Un viaggio “per raccogliere racconti, ricordi e storie, fatti ed esperienze di vita concrete per testimoniare il rapporto vitale e indissolubile tra legalità e lavoro”.
La campagna per la legalità "si intreccia alla grande campagna per il lavoro. Ci si chiede sempre dove trovare le risorse. Se ci fosse una svolta seria nella lotta all'evasione fiscale e alla corruzione, allora si troverebbero le risorse per investimenti e lavoro". Lo ha detto il segretario generale, Susanna Camusso, in conferenza stampa. Lotta all'evasione, regole serie sugli appalti, contrasto alla criminalità organizzata sono i punti principali nella strada per la legalità. "Provare a ricostruirla è condizione essenziale anche per gli investimenti stranieri - ha spiegato -. Solo il lavoro è il centro del paese. L'iniziativa dunque è propedeutica allo sviluppo, dalla lotta all'illegalità si può attingere per trovare le risorse".
Su questi temi non soddisfa l'azione del governo. Nel prossimo periodo "vedremo se l'esecutivo farà i provvedimenti annunciati sulla legalità, o se bisognerà ripartire proprio dall'inizio". E ancora: "Da lungo tempo l'Italia si interroga, ma la strumentazione è monca. Per esempio, si fanno interventi ma viene sempre rimandato il falso in bilancio. Non c'è adeguata risposta legislativa. Per questo - ha concluso Camusso - con la nostra campagna supportiamo i tanti attori che già si muovono su questo terreno". (edn)