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E' facile intuire cosa significhi territorio alla frontiera. Cosa significa invece sindacato alla frontiera lo ha spiegato oggi Franco Ianeselli, nuovo segretario generale della Cgil Trentino, ai microfoni di RadioArticolo1: “Abbiamo utilizzato questa espressione nel 2014 al nostro congresso con un duplice significato. Per noi stare alla frontiera ha un significato di tipo geografico, il Trentino è una terra di mezzo tra l'area latina e l'area tedesca. Ma è anche un'esperienza di relazioni sindacali e industriali che, in Trentino, assomigliano un po' di più a quelle al di là del Brennero che a quanto accade nel nostro Paese. In Austria c'è un'espressione – Mitbestimmung - che sta a indicare il partenariato, la partecipazione degli attori sociali nelle politiche pubbliche e nello sviluppo economico. Anche il Trentino ha un'esperienza di concertazione territoriale che dura ormai da alcuni decenni. Mentre nel resto d'Italia la concertazione a livello nazionale è in declino, da noi rimane realtà viva”, anche se i risultati e le risorse finanziarie non sono più quelle di qualche anno fa.
Il fondo pensione Laborfonds, fino agli inizi del 2000, poi il reddito di garanzia, l'assegno di cura, la delega sugli ammortizzatori sociali, i protocolli sugli appalti, il fondo sanitario Sanifonds in questo decennio: sono alcune delle conquiste ottenute dalla Cgil in Trentino. Risultati – spiega ancora Ianeselli - “che hanno permesso di costruire un sistema di welfare e quindi di coesione sociale avanzato. Il reddito di garanzia somiglia molto a quel reddito di cittadinanza di cui si sta parlando a livello nazionale. Il fondo di previdenza complementare territoriale ha raggiunto tassi di adesione che nel resto del paese non ci sono e per i lavoratori che rimangono in disoccupazione ci sono versamenti dalla Regione che nei periodi di disoccupazione integrano i versamenti al fondo di previdenza complementare. L'assegno di cura una risposta importante per i cittadini e per le famiglie che hanno al loro interno un componente non autosufficiente”.
Poi – prosegue - “c'è la contrattazione anche in Trentino. Sappiamo che la concertazione sulle politiche pubbliche è importante ma poi bisogna anche contrattare nelle aziende e a livello territoriale”, “serve però una contrattazione che aggredisca il tema della crescita della produttività in una logica inclusiva. Anche in questo caso le esperienze di frontiera possono essere utili perché è noto che nel mondo tedesco (in Austria, in Germania), nelle aziende ci sono dei meccanismi di partecipazione che permettono di tutelare il lavoro ma anche di dare dei buoni risultati sul lato della competitività e della produttività”. Il che “non significa che se c'è concertazione per definizione allora non può esserci conflitto così come se organizzi dei servizi di tipo inclusivo non puoi organizzare e mobilitare le persone”, precisa Ianeselli.
Per quanto riguarda la conferenza di organizzazione, la Cgil Trentino ha proposto di trasformare il fondo per reinsediamento in un fondo per l'organizing, un concetto innovativo – spiega Ianeselli – che “significa darsi da fare e non lamentarsi, mobilitare, organizzare, rientra un po' in quella nostra idea che concertazione non va in contrapposizione con militanza e mobilitazione. Vogliamo costruire questo fondo sull'organizing per concentrarci non su tanti piccoli progetti tampone ma su dei grandi progetti. Abbiamo deciso di partire con i giovani perché rappresentano un classico terreno su cui noi abbiamo un deficit di rappresentanza”.