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Si è aperta, come era naturale, con il ricordo di Gianluca Menichino - l'operaio di Ast morto martedì 9 gennaio dopo sei mesi di agonia a seguito di un incidente sul lavoro nelle acciaierie di Terni - la conferenza stampa di inizio anno della Camera del Lavoro ternana. “Gianluca era un nostro militante, iscritto alla Fiom Cgil e a lui eravamo profondamente legati – ha detto il segretario generale, Attilio Romanelli – Questa tragedia ripropone con forza per il 2018 il tema della sicurezza sul lavoro in particolare in aziende della rilevanza di Ast”.
Un anno, quello appena iniziato, che si porta in eredità una situazione tutt'altro che incoraggiante per il territorio ternano, con un andamento demografico caratterizzato dal progressivo invecchiamento della popolazione (l'età media a livello provinciale è arrivata a 47,7 anni, ben al di sopra del dato nazionale e di quello umbro) e una perdita di 2.550 occupati dal 2008 al 2016 che ha portato il tasso di occupazione nell'area ternana al 42,5% (il dato più basso dell'Umbria dopo quello di Norcia).
A fronte di questo quadro “estremamente critico” la Cgil di Terni individua tre macro aree di intervento per il 2018, considerate prioritarie dal sindacato. Il primo tema è ovviamente il lavoro: “Nel 2017 la pratica del massimo ribasso negli appalti ha fortemente penalizzato moltissimi lavoratori dei settori coinvolti – ha detto Romanelli – pensiamo all'appalto per le pulizie del Comune di Terni, aggiudicato con un ribasso del 63%, qualcosa di inconcepibile a fronte della mole di lavoro necessaria. È chiaro che il 2018 dovrà segnare una netta discontinuità – ha aggiunto il segretario Cgil – con una migliore disciplina per i bandi e l'affidamento degli incarichi, senza far prevalere esclusivamente una logica strettamente economicistica”. C'è poi il grande tema della precarietà del lavoro: “Abbiamo avuto casi di lavoratori che nell'arco di sei mesi hanno sottoscritto oltre 30 contratti – ha osservato Romanelli – siamo quindi di fronte ad una radicalizzazione della precarietà che rende il lavoro sempre più debole e ricattabile. Come Cgil, già nelle prossime settimane, metteremo in campo iniziative per chiedere un sistema di relazioni sindacali più attente soprattutto alla qualità del lavoro”.
La seconda macro area di intervento indicata dalla Cgil riguarda infrastrutture e ambiente: “Sono elementi sui quali nel 2018 va segnato un salto di qualità in questo territorio – ha proseguito Romanelli – Terni si è infatti caratterizzata negli ultimi anni per troppi progetti incompiuti”. Il segretario della Cgil ternana si è riferito in particolare alla piattaforma logistica: “Che può rappresentare il punto di partenza per invertire questa tendenza all'incompiutezza – ha osservato – In una città attraversata da circa 500 tir al giorno e che soffre di alti livelli di inquinamento da trasporto è evidente che serve una diversa concezione della movimentazione di persone e merci, puntando fortemente sui mezzi elettrici”. In sostanza, la Cgil popone la costruzione a Terni di un hub di secondo livello per la raccolta delle merci e la successiva distribuzione, sia in ambito urbano che verso i principali hub europei, con l'obiettivo di rafforzare il collegamento strategico tra il porto di Ancona e quello di Civitavecchia.
Terza e ultima macro area di intervento: sanità e servizi alla salute. Romanelli ha sottolineato il dato sull'invecchiamento della popolazione nel territorio ternano, dato che, secondo la Cgil, deve spingere ad una rimodulazione dei servizi offerti, non solo da un punto di vista sanitario in senso stretto. “Serve un sistema di assistenza diffusa, che possa garantire un reale diritto di cittadinanza alle persone anziane – ha detto il segretario Cgil – diritto che le case di riposo o le badanti non sono in grado di garantire”. Secondo la Cgil, insomma, “non si può lasciare il lavoro di cura in balia delle dinamiche del libero mercato, perché, come la cronaca ha dimostrato, si rischiano abusi e gravi violazioni dei diritti”.
Fin qui le criticità e le conseguenti proposte di intervento, “ma per passare dalle parole ai fatti – ha concluso Romanelli - servono amministratori e controparti che intendano misurarsi davvero attraverso il confronto e non limitarsi ad una mera informazione su temi decisivi per la nostra comunità. Solo così potremo mantenere alto il profilo di civiltà che da sempre caratterizza il nostro territorio”.