Creare un fondo di solidarietà da 8,4 miliardi da destinare a un piano triennale per l'occupazione che metta in campo "incentivi alla stabilità del lavoro per circa 300mila giovani"; istituire un premio per le imprese che assumono giovani con lavoro stabile e contratto nazionale. Sono le due proposte della Fisac Cgil (la sigla dei bancari e assicurativi), presentate oggi (20 gennaio) dal segretario generale Agostino Megale.

Alla cifra si arriverebbe con "un contributo del 5% sui redditi superiori ai 150mila euro", quindi su alti dirigenti, top-manager e banchieri, che garantirebbe 1,4 miliardi l'anno, da sommare a "un intervento del governo di pari misura utilizzando una quota derivante dalla lotta all'evasione e dalla fiscalità generale".

Megale ribadisce il no a una tassa sulle banche ("ricadrebbe sui clienti"), mentre giudica necessario un intervento sulle transazioni finanziarie. Come premessa al piano per il lavoro, aggiunge il dirigente sindacale, bisognerebbe fissare un tetto alle retribuzioni dei capo-azienda, riportando la "forbice rilevantissima rispetto alla retribuzione media pro-capite ai livelli degli anni '70, quando il rapporto era di 20 a uno mentre oggi è salito a 104 a uno".