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Tra i lavoratori ex occupati che nel 2015 sono stati retribuiti tramite voucher il 57 per cento è donna. Una quota che sale al 60 se si guarda ai soggetti mai occupati utilizzati in lavori accessori. Sono dati diffusi dalla Cgil Sicilia, che con la segretaria regionale Monica Genovese rileva “una questione femminile dentro all’utilizzo sfrenato dei voucher che rende il lavoro delle donne ancora più debole, precario e insicuro di quanto lo sia stato finora”.
In Sicilia i voucher nel 2016 hanno registrato un’impennata del 32 per cento in più rispetto al 2015. “Con i voucher – prosegue Genovese - siamo di fronte a un processo di gratuitizzazione del lavoro e di svalorizzazione. Il voucher finisce per regolarizzare solo la transazione economica, legittimando la mancanza di un contratto e il diritto del datore di lavoro di disporre del tempo che ha comprato senza a sua volta garantire altri diritti”. Ai voucher peraltro, conclude la segretaria regionale, oggi “non fanno ricorso le famiglie ma in larga parte le imprese, con un discostamento dal paradigma classico del lavoro accessorio”.