Sono oltre 1.400 i sardi che s'imbarcheranno stasera dalle navi in partenza da Cagliari alle 20 e da Olbia alle 22, e domani su cinque voli da Alghero, Olbia e Cagliari, per partecipare di mattina alla manifestazione organizzata dalla Cgil nazionale in piazza San Giovanni, a Roma. “Chiediamo rispetto per il lavoro, la democrazia e la Costituzione”, è lo slogan della mobilitazione, le cui motivazioni sono legate alla reintroduzione dei voucher da parte del governo, un vero e proprio schiaffo alla democrazia, secondo il sindacato, che sottolinea come in una precedente legge lo stesso Parlamento avesse cancellato i voucher, con l’evidente intento di evitare i referendum promossi dalla Cgil.
Migliaia di firme erano state raccolte anche dal sindacato in Sardegna per i due referendum su voucher e appalti e per la proposta di legge d'iniziativa popolare sulla Carta dei diritti del lavoro. Un lungo percorso di mobilitazione, articolato in centinaia di assemblee nei luoghi di lavoro e iniziative pubbliche fino alla manifestazione al teatro Lirico, con la partecipazione del segretario generale Susanna Camusso. “La grande adesione che abbiamo riscontrato tra lavoratori e cittadini per la battaglia per i diritti e la democrazia – ha detto il segretario regionale Cgil, Michele Carrus – testimonia la volontà di andare avanti fino in fondo per cambiare verso alle politiche del lavoro”.
Il dirigente sindacale ha spiegato così la grande adesione alla manifestazione di domani: “Andiamo a Roma in tanti, affrontando anche il disagio di un viaggio faticoso, perché sappiamo che le realtà più deboli come la nostra pagano un prezzo sempre più alto per scelte e indirizzi che danneggiano i lavoratori, i giovani e le famiglie”. Carrus ha poi annunciato che “non ci fermeremo davanti all'ultimo sopruso del voto di fiducia al Senato e, anzi, andremo avanti con la nostra battaglia, fino a che non verrà cancellata definitivamente questa forma di sfruttamento messa nelle mani delle imprese”.
“Il 28 maggio scorso – ricorda la Cgil – si sarebbe dovuto svolgere il referendum abrogativo sui voucher, poi questi sono stati cancellati per far annullare i referendum e impedire agli italiani di esprimersi. Adesso, dopo che ieri il Senato, votando la fiducia, ha dato il via libera definitivo alla manovrina, i voucher sono stati reintrodotti”. A sostegno della mobilitazione, la Cgil ha avviato una raccolta firme online sul sito www.schiaffoallademocrazia.it: “Un Parlamento – si legge nella lettera al Presidente della Repubblica – che smentisce se stesso nel giro di poche settimane, mina alle fondamenta la sua stessa credibilità e offende etica e valori delle istituzioni democratiche”. Da qui, la richiesta al Presidente Mattarella, “al fine di tutelare lettera e sostanza dell’art. 75 della Costituzione, anche valutando l’opportunità di non promulgare la legge, almeno sino al pronunciamento della nostra suprema magistratura”.