"Diciamo no allo sfruttamento delle risorse idriche del reatino. Esprimiamo sconcerto e forti perplessità per la decisione assunta dal sindaco di Roma, Virginia Raggi, in qualità di rappresentante dell’Ato 2 Lazio centrale Roma, del gruppo Acea, di impugnare al Tar regionale la delibera che assegna ai cittadini della provincia di Rieti 36 milioni per il passato e, annualmente 8 milioni, come 'ristoro' per l’utilizzo delle sorgenti del Peschiera-Le Capore". Così in una nota, Luigi Cocumazzo, segretario generale della Cgil Rieti-Roma Est-Valle dell'Aniene.
"La delibera ha attuato – continua il dirigente sindacale –, in linea con quanto previsto dal Codice dell'ambiente, la compensazione per lo sfruttamento delle risorse idriche del bacino reatino ATO 3 da parte del Comune di Roma, e avrebbe consentito quelle opere di ammodernamento che sono necessarie per rendere funzionale la gestione degli impianti della società pubblica 'Acqua pubblica sabina'. Per noi, è importante dare corso a quanto deciso dai cittadini nel referendum sull’acqua pubblica, facendo prevalere gli interessi pubblici su quelli privati. Quindi, ci sconcerta che il sindaco Raggi abbia dichiarato di aver soddisfatto con questa iniziativa anche i soci privati di Acea. Diamo il nostro sostegno a tutte le associazioni e alle forze politiche (compreso il M5S) di Rieti che si sono battute per realizzare l’obiettivo dell’acqua pubblica. Sull’acqua non si può fare profitto. La Cgil continuerà a rimanere dalla parte dei cittadini e non degli interessi privati”.