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Poche righe, affidate a Twitter, per chiarire in maniera netta la posizione del maggiore sindacato italiano in questa crisi istituzionale senza precedenti: la Cgil chiede "rispetto per la Costituzione" e difende "le prerogative Presidente Repubblica e le istituzioni democratiche". "Nessuno s'azzardi a pensare una guerra alle istituzioni", si legge ancora nel tweet di Corso d'Italia, lanciato nella tarda serata di ieri, 27 maggio, dopo la rinuncia a formare un governo da parte di Giuseppe Conte. La Cgil chiede anche che si pongano subito le condizioni per avere "decisioni rapide per l’economia e il lavoro". "Gli interessi di lavoratori, pensionati, giovani, disoccupati - conclude il sindacato - siano a primo posto". Anche la Cisl prende posizione per bocca della segretaria generale Anna Maria Furlan che – sempre via Twitter – parla di "inaudite reazioni e toni nei confronti del Presidente della Repubblica". "Bisogna avere fiducia nel ruolo di garanzia istituzionale di Mattarella - scrive ancora Furlan - La politica metta al centro gli interessi del Paese, delle famiglie, dei lavoratori, dei pensionati. Occorre responsabilità da parte di tutti".
“Siamo preoccupati dal clima e dai toni che si stanno usando in queste ore. In molti dimenticano che ci troviamo di fronte ad una scelta, da noi condivisa, di rispettare la Costituzione. Di questo stiamo parlando, delle prerogative presidenziali e delle scelte che devono essere fatte”. Così il segretario generale della Cgil Susanna Camusso a margine di un convegno a Milano, rispondendo ai giornalisti che le chiedevano un commento sull’ipotesi di chiedere lo stato d’accusa per il Capo dello Stato dopo le ultime vicende per la formazione del governo. “Mattarella – sottolinea la dirigente sindacale – ha agito nell’interesse di una cosa fondamentale che sono i trattati internazionali. Non ho mai pensato che fosse possibile risolvere i problemi che l’Italia ha con l’Europa con l’uscita dall'Unione Europea, una cosa che porterebbe a un gigantesco indebolimento per il nostro Paese”. Per il segretario Cgil “c’è molto analfabetismo costituzionale, una tendenza a dimenticare l'articolo 1 della Costituzione che dice che siamo una Repubblica parlamentare. Questo è il tema che non viene mai affrontato e che porta a cose inedite come quella che si possa determinare tutto in via extraparlamentare e poi protestare quando si deve tornare in Parlamento”.
"Il Presidente della Repubblica ha agito in conformità alle prerogative costituzionali: pieno rispetto per il suo operato. Richiamiamo tutti alle proprie responsabilità per il bene del mondo del lavoro e del Paese'', è infine il tweet di Carmelo Barbagallo, segretario generale della Uil.