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Daniela Barbaresi è stata confermata Segretaria Generale della CGIL Marche con il 90% dei consensi. Originaria di Fermignano, 49 anni, residente a Colli al Metauro (PU), Barbaresi ha ricoperto vari incarichi nel sindacato. Una laurea in Giurisprudenza, avvocato nel 1999, è entrata nel sindacato dapprima all’Ufficio Studi della Cgil di Pesaro, nel 1997. Successivamente, è stata per tre anni nella Fio (metalmeccanici), quindi per cinque anni ha fatto parte della segreteria provinciale della Camera del lavoro di Pesaro per poi diventare Segretaria generale della Flc (scuola, università e ricerca) nel 2008. Nel 2010, entra nella segreteria regionale della Cgil con delega, dapprima, al mercato del lavoro, politiche giovanili e donne, poi come responsabile delle politiche organizzative, amministrative e finanziarie fino a diventare segretaria generale nel 2017. Attualmente è anche componente della Commissione pari opportunità della Regione Marche.
“Le priorità per le Marche - dichiara Barbaresi - sono lavoro, sviluppo e coesione. In particolare, in questa fase, occorre ripartire dal lavoro che, in questi anni, è diventato più precario e disgregato. In questi ultimi anni, sono peggiorate le complessive condizioni di lavoro sia per gli orari sia per i carichi di lavoro”. Le Marche sono una regione a due velocità, con imprese d’eccellenza che però da sole non sono sufficienti a trainare il sistema, che complessivamente arranca, tanto che le Marche hanno avuta una crescita inferiore a quella delle altre regioni.
“Dunque – conclude Barbaresi - occorre capire quale prospettiva dare alle Marche in termini di sviluppo, coesione e condivisione nelle scelte”. Inoltre, “serve una visione condivisa tra tutti gli attori dello sviluppo: istituzioni, parti sociali e territori. Ciò vale a partire dalle aree colpite dal sisma”. Infine, Barbaresi si dice “soddisfatta per lo svolgimento del percorso congressuale che ci ha portato ad ascoltare centinaia di lavoratori e pensionati: le loro preoccupazioni, i loro timori ma anche la voglia di mettersi in gioco per cambiare le cose. A tutti loro, un particolare ringraziamento”.