Qual è l'impatto sociale dell'azione sindacale della CGIL Lombardia? In cosa consiste il lavoro di un sindacalista? Da dove vengono e come sono impiegate le risorse della CGIL Lombardia? Come portare la CGIL più vicina alle persone? Sono solo alcune delle istanze da cui è nato il primo Bilancio Sociale della CGIL Lombardia, un percorso di trasparenza avviato nel settembre 2010 che ha rappresentato un’occasione per la CGIL Lombardia per ripensare la propria attività e per rileggerne ragioni ed obiettivi alla luce del nuovo contesto economico e sociale.  

“Il bilancio sociale è il vero bilancio di un’organizzazione
di rappresentanza, poiché misura non solo i risultati quantitativi, quanto gli effetti che l’azione del sindacato ha sugli iscritti, sui lavoratori e quanto questo possa beneficiare gli stessi, nella logica che la missione è quella della tutela individuale e collettiva delle persone e il tentativo del soddisfacimento dei loro bisogni. Attraverso la rendicontazione sociale siamo andati oltre il semplice, e pur necessario, bilancio economico: è stata documentata la verifica del lavoro svolto dall'organizzazione, i risultati ottenuti, gli obiettivi di miglioramento; il tutto radicato nella storia, nell'identità e nella missione che la CGIL Lombardia si è data nel tempo. Si tratta di uno strumento utile al sindacato per guardare al proprio interno e migliorarsi nel suo stesso agire.” commenta Nino Baseotto, segretario generale di CGIL Lombardia.   200 pagine, divise in 7 capitoli, aperte dalla “Lettera agli Stakeholder” a firma di Nino Baseotto e Stefano Landini - Segretario Generale e Segretario Organizzativo della CGIL Lombardia - compongono il primo Bilancio Sociale di CGIL Lombardia. la rendicontazione ha misurato le attività della CGIL Lombardia in relazione alle scelte politiche, sindacali e organizzative della CGIL; la specificità della CGIL Lombardia; l’articolata rete di relazioni; il flusso decisionale; l’organizzazione della CGIL Lombardia, la gestione delle risorse; le attività e gli obiettivi di miglioramento.  

La situazione di CGIL Lombardia nel 2010.
 

Gli iscritti. Quasi 1 su 2 è donna. I pensionati al 52%, mentre gli immigrati sono il 7%.
Con 912.272 tesserati, CGIL Lombardia rappresenta un sesto degli iscritti di tutto il sindacato. La quota rosa rappresenta più del 42% del totale (385.374 donne iscritte); tra i tesserati, il 7% sono immigrati (quasi tutti occupati: 58.278 attivi, contro 2.463 disoccupati); mentre i pensionati complessivamente toccano quota 476.709 tesserati (52%). E’ questa la fotografia scattata dal Primo Bilancio Sociale di CGIL Lombardia rispetto ai propri iscritti. Territorialmente, il comune di Milano, con 229.941 tesserati, rappresenta il cuore del sindacato nato nel 1960, seguono Brescia (113.691), Bergamo (93.183) e Varese (71.504).  

Le persone della CGIL Lombardia: chi sono e quanto guadagnano.
Al 31 dicembre 2010, le persone che lavorano per CGIL Lombardia sono 53. Di queste, 41 componenti  fanno parte dell’apparato politico (eletti o nominati) e 12 dell’apparato tecnico. A queste, vanno aggiunti 3 volontari. Il rapporto di lavoro che lega i dirigenti e i funzionari politi­ci al Sistema CGIL è basato sull’adesione ai valori, ai princi­pi e alle regole della CGIL, sulla militanza come conseguen­za dell’iscrizione e come impegno a realizzare le decisioni politiche e organizzative, sull’attuazione delle decisioni de­gli organismi dirigenti. Con il personale professionale, qua­lificato ed esecutivo, il rapporto di lavoro è subordinato o di collaborazione. Presuppone e implica la piena adesione e comunanza ideale rispetto ai valori e ai fini perseguiti dalla CGIL e come testimoniato dall’iscrizione. Per quanto riguarda le retribuzioni, il compenso mensile lordo per le persone che lavorano per CGIL Lombardia oscilla dai 1.884 euro (profilo apparato tecnico) ai 3.352 euro (profilo apparato politico). Compensi non cumulabili.

Il sito dedicato al bilancio sociale è www.bilanciocgil.it.