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Sabato 8 aprile, al Teatro Brancaccio di Roma si è svolto l'Attivo nazionale dei quadri e delegati della Cgil. Il titolo dell’appuntamento era “Dal decreto alla legge, la nostra sfida continua per conquistare la Carta dei diritti universali del lavoro”. L’Attivo è stato aperto dalla relazione introduttiva del segretario confederale dal sindacato Tania Scacchetti ed è stato concluso da Susanna Camusso.
Tra i due interventi, si sono succeduti sul palco alcuni delegati provenienti da tutta Italia che hanno portato la loro esperienza sui territori. Rosetta Serra, delegata Fiom Cgil di Roma ha detto: “Il sistema degli appalti crea solo precarietà, non la tanto auspicata flessibilità. Ho 30 anni, sono laureata, e ogni 6 mesi devo sperare che l'appalto della mia azienda venga rinnovato”.
Luca Barbuto, delegato Vodafone di Bologna, invece, ha rivendicato la vittoria della Cgil sui referendum. “Il sindacato vince se parla della dignità del lavoro ai lavoratori – ha affermato -. Quella sui referendum è una vittoria, anche se abbiamo uno strano pudore a dirlo. In realtà abbiamo vinto perché abbiamo fatto la Cgil”.
“A causa degli appalti delle Asl a minor ribasso, le nostre aziende scaricano la crisi del minore introito sui lavoratori, imponendo tagli occupazionali -ha invece ricordato Maria Sala, delegata della Clea, la lavanderia industriale di Olbia che occupa 139 dipendenti e oltre 100 stagionali -. Nella mia azienda sono state licenziate oltre 30 donne monoreddito. Chiediamo maggiore attenzione alla politica sull'assegnazione degli appalti.”
Raffaele Falcone, della Flai di Foggia ha invece ricordato come “nel mondo precario dello sfruttamento dell'agricoltura, i voucher non hanno inciso minimamente. La legge contro il caporalatoche abbiamo ottenuto, invece, ha cambiato le cose per davvero.”
Simona Conti, delegata Unicoop Firenze, ha infine ricordato la lunga marcia che ha portato alla presentaizone dei referendum sul lavoro: “Dopo 41.795 assemblee in tutti i luoghi di lavoro, siamo riusciti a inondare il parlamento con oltre un milione di firme. Di questo dobbiamo essere orgogliosi, abbiamo svegliato il torpore di questo paese. Quando la Cgil si muove compatta nulla è impossibile”.