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“Il rischio è grande, perché non è un rigurgito, ma un’onda montante di fatti squadristici che si richiamano al fascismo e al nazismo, conditi da un portato di razzismo impressionante. Bisogna essere preoccupati perché siamo di fronte a qualcosa di molto pericoloso”. Così Nino Baseotto, segretario confederale Cgil, ai microfoni di RadioArticolo1. “La violenza di Macerata, dove c’è voglia di ferire e uccidere, e la violenza di Como, dove un manipolo di skinhead interrompe una riunione pacifica e con enorme violenza morale impone la lettura di un comunicato, filmando ogni cosa per testimoniare la loro prepotenza. Sono due forme di violenza diverse, ma altrettanto pericolose. A differenza di 20 anni fa, quando avevamo un’estrema destra che si definiva extraparlamentare e rifiutava la presenza nelle istituzioni, ora abbiamo un’estrema destra fascista e nazista che si candida a entrare in Parlamento e brandisce l’arma del disagio sociale come arma elettorale e di consenso. Contrariamente al passato, c’è una saldatura fra i contenuti populisti della destra sociale di un tempo e questa destra estremista e violenta che appunto fa del disagio sociale la propria arma. Casapound ne fa di tutti i colori, da questo punto di vista, e credo che questo sia un rischio per la politica e per le organizzazioni di rappresentanza degli interessi, come appunto il sindacato”, sostiene il dirigente sindacale.
“Puntualmente, ogni volta che c’è un appuntamento elettorale, certa destra, la Lega, le forze più retrive del Paese agitano lo spettro del fenomeno migratorio: è un giocare sulla paura delle persone, su una paura indotta, perché i dati dicono che la criminalità è diminuita. Dunque, c’è più sicurezza, anche se è percepita in modo minore. Si specula poi su un paradigma: straniero uguale violenza, violenza uguale criminalità, criminalità uguale pericolo, pericolo uguale insicurezza. Siamo in presenza di uno sciacallaggio impressionante. Ci si dimentica cosa voglia dire l’immigrazione per l’Italia, per l’economia e lo sviluppo. È un fatto anche culturale, che noi dobbiamo contrastare in qualsiasi modo, ma non è semplice, perché il tema dell’insicurezza, collegato allo straniero, causa disagio sociale. Così come lo straniero è visto come causa della disoccupazione e del welfare meno efficiente. ‘Prima gli italiani’ è uno slogan razzista e fascista, che però si collega a questi temi”, aggiunge il sindacalista.
“In larghi strati popolari si è infiltrato il virus della xenofobia, del razzismo, dell’intolleranza e i partiti, ridotti a semplici comitati elettorali, non svolgono più un ruolo pedagogico ed educativo. Questo è un portato della crisi della politica, dell’evanescenza e della dissoluzione della forma partito. Però noi non possiamo parlare sempre e solo di questo, ma dobbiamo porci il tema di come rimontare una cultura, che dal punto di vista della solidarietà e dell’inclusione è più debole di ieri. Se vogliamo estirpare i germi dell’odio e della xenofobia che stanno insinuandosi anche tra le persone più deboli, tra gli strati sociali che noi rappresentiamo, dobbiamo fare una grande battaglia culturale e politica, per spiegare, discutere e confrontarsi anche duramente su queste problematiche”, continua l’esponente Cgil.
“La Cgil, i suoi iscritti, le sue sedi, hanno subito minacce, intimidazioni, c’è un crescendo di atti di violenza, striscioni, scritti, episodi di aggressione. Ma nessuno pensi di intimidirci. Sappiamo di essere il primo dei nemici di questa destra estremista, razzista e fascista, perché siamo quelli che cercano di dare risposte concrete con la contrattazione, la mobilitazione, con l’iniziativa appunto ai temi del disagio sociale, della crescente povertà, dell’insufficienza salariale. Cercano di farci concorrenza con minacce, intimidazioni, provocazioni, atti vandalici. Noi dobbiamo attrezzarci e ricordarci di quello che siamo: una grande forza antifascista che sa come non rispondere alle provocazioni, ma isolare i provocatori e sconfiggere i violenti. Per questo, sabato scorso abbiamo voluto riempire le piazze d’Italia con tante iniziative antifasciste e antirazziste, presidi, volantinaggi, raccolta di firme e così via. E il 24 febbraio sarà un grande appuntamento per tutti, una grande manifestazione nazionale a Roma, che noi vogliamo il più possibile inclusiva e unitaria, la manifestazione di tutti gli antifascisti”, rileva il responsabile organizzativo della confederazione.
“Quando un’organizzazione, sia essa CasaPound o Forza nuova, inneggia ai valori e agli ideali del nazismo e del fascismo e a questo si aggiunge la solidarietà e il sostegno al criminale che ha sparato a sei persone a Macerata, penso che ci sia un’unica risposta possibile da parte delle istituzioni: mettere fuori legge questa organizzazione. In quel caso, non potrebbero neanche presentarsi alle elezioni. Il fatto di consentire loro di agire nell’ambito della competizione elettorale, facendo finta di essere nell’alveo costituzionale, è una sottovalutazione ed è un atto di debolezza della nostra democrazia”, conclude Baseotto.