Pienamente riuscita la manifestazione della Cgil “Diritti in piazza” che si è tenuta questa mattina, sabato 27 settembre, a Ravenna. Lavoratori, pensionati, studenti e cittadini hanno sfilato in corteo per le vie del centro storico di Ravenna per poi raggiungere piazza del Popolo, dove hanno preso la parola esponenti del mondo sindacale e diversi lavoratori. Luigi Folegatti, segretario provinciale della Camera del lavoro, dal palco ha ringraziato i sindaci, gli amministratori, i rappresentanti delle forze politiche e delle associazioni che sono scesi in piazza insieme alla Cgil. “Il nostro sindacato – ha detto dal palco Folegatti – vuole contrastare un modello di società che non possiamo accettare. Vogliamo dire no alla politica delle divisioni. Dobbiamo respingere una politica che cerca mettere gli anziani contro i giovani e i lavoratori del settore pubblico contro quelli del privato. Il mondo del lavoro deve essere unito; dobbiamo dare vita a un’operazione verità per far capire che la grande emergenza del nostro Paese è la questione salariale”.
Dopo l’intervento di Luigi Folegatti hanno preso la parola i lavoratori, a partire da un rappresentante della Rsu dell’azienda Data Management, che nella sede di Ravenna conta circa 150 dipendenti e che ha unilateralmente disdetto qualche settimana fa il contratto integrativo aziendale. Sono seguiti i discorsi di uno studente universitario, di un dipendente del settore pubblico e di una precaria della scuola. “Sono stati interventi di grande valore che hanno riscosso un forte consenso da parte della piazza - commenta Costantino Ricci, segretario organizzativo della Cgil di Ravenna -. L’iniziativa di oggi è pienamente riuscita, abbiamo portato a manifestare oltre 3.000 persone, in una giornata che in tanti settori è di lavoro. Chi si è recato in piazza oggi l’ha fatto anche in rappresentanza di chi non si è potuto muovere dal luogo di lavoro. I manifestanti sono giunti a Ravenna dall’intero territorio provinciale, dimostrando un grande vicinanza alle motivazioni che ci hanno spinto a scendere in piazza. Ben 15 pullman sono giunti da tutta la provincia, a cui si sono aggiunti coloro che sono arrivati a Ravenna in auto o in treno. Questa per noi è stata una grande giornata e rappresenta solo il primo appuntamento di una serie di iniziative che vogliamo mettere in campo”.
Le conclusioni in piazza del Popolo sono state affidate a Susanna Camusso della segreteria nazionale della Cgil: “Il nostro sindacato manifesta oggi in tutte le piazze d’Italia per cambiare le scelte del Governo. Nel nostro Paese ci sono emergenze di cui non si parla. I lavoratori e i pensionati non ce la fanno più; i bassi salari e le basse pensioni associati a un’alta inflazione stanno mettendo in ginocchio le famiglie e i cittadini. Di questo però il Governo non parla. La Cgil ha deciso che non si può attendere oltre e che occorre intervenire. Occorrono politiche di sostegno che stanno adottando persino paesi come gli Stati Uniti, che fino a ieri erano stati per il liberismo assoluto. Solo il Governo italiano non sta prendendo contromisure. Mi chiedo, ma dove è finita la social card promessa dal ministro Tremonti? Si sta facendo la riforma del settore pubblico sulla pelle di 120.000 precari e annientando la scuola. Con la Riforma Gelmini si taglieranno 150.000 posti di lavoro. Si comprometterà una scuola , quella primaria, che è tra le prime al mondo per qualità. La scuola non sarà più per tutti. Con il decreto 112 (detto Tremonti) si è messo mano all’accordo sul Welfare firmato da Cgil, Cisl e Uil nel 2007. Un accordo che prevedeva misure a favore dei lavoratori e dei pensionati e di cui oggi non c’è più traccia. Oggi la Cgil inizia una mobilitazione che non sarà breve. Continueremo nelle nostre rivendicazioni e sono sicura che incroceremo nel nostro percorso anche Cisl e Uil”.
Us. Cgil