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"Nello schema di decreto legislativo correttivo del cosiddetto Jobs act, prossimo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, viene affidata ai consulenti del lavoro la possibilità di effettuare la procedura telematica per la trasmissione on line delle dimissioni dei lavoratori. La Cgil ritiene tale previsione un'indebita alterazione del meccanismo di verifica e invio delle dimissioni". È quanto si legge in una nota della confederazione.
"Non è infatti possibile, ed è contrario ad ogni buon senso, - afferma la Cgil - affidare la verifica dell'autenticità e genuinità della volontà del lavoratore di dimettersi a professionisti, quali i consulenti del lavoro, che operano in strettissima connessione e su mandato dei datori di lavoro". Per il sindacato di corso d'Italia "esiste quindi un colossale problema di conflitto di interesse che è contro ogni principio di ragionevolezza".
"La Cgil - conclude la nota - auspica un immediato ripensamento da parte del governo nelle more della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del provvedimento, e si riserva, in futuro, ogni azione legale per contrastare una norma profondamente ingiusta".