La Cgil di Foggia si oppone alla rimozione della lapide dedicata a Giuseppe Di Vittorio a Rodi Garganico. “Il 3 novembre prossimo – spiega un comunicato - saranno passati 60 anni dalla scomparsa del padre del sindacalismo italiano. Il 21 giugno, presso una sala del Senato della Repubblica, si terrà il convegno ‘Giuseppe Di Vittorio e la voce degli italiani, tra fascismo, antifascismo ed emigrazione’, promosso dalla Fondazione Di Vittorio, evento che apre ufficialmente le celebrazioni del sessantesimo della sua morte”.
A fronte di un percorso “per ricordare le lotte del nostro conterraneo per affermare un’idea di Paese solidale, con al centro il lavoro e i suoi diritti, oltre l’impegno contro il fascismo e per la libertà, c’è chi, pur rappresentando un’istituzione, ha pensato di rimuovere dalla facciata della casa comunale una lapide in memoria di colui che è stato uno dei padri costituenti italiani. La vicenda è nota e riguarda la città di Rodi Garganico”.
La Cgil ricorda di aver “scritto al sindaco del centro garganico una lettera per conoscere le motivazioni e quale ipotesi vi sono per una sua ricollocazione. Ci spiace constatare che qualcuno – un qualcuno che indossa una fascia tricolore in rappresentanza dei cittadini tutti - possa pensare a Di Vittorio, a una targa in suo onore, come un impiccio di cui disfarsi. Un atto che a nostro avviso rappresenta uno sfregio alla storia dell’Italia, di questa provincia, di milioni di lavoratori che grazie alle lotte di Di Vittorio si sono affrancati dalla fame e dalla schiavitù. Con tutto il rispetto per la città di Rodi”.