"Nei giorni scorsi il sindaco di Firenze insieme all'assessore Politiche abitative fiorentine ha consegnato, nella periferia sud della città, 40 case di edilizia popolare ristrutturate a famiglie utilmente collocate in graduatoria, grazie al sostegno economico di un’importante azienda privata fiorentina". Lo afferma Giancarla Casini, della Cgil Firenze.
"Questa notizia non può che essere accolta positivamente, ma - pur trattandosi di una iniziativa meritoria - pensiamo che non sia una risposta al disagio abitativo - aggiunge la sindacalista -. In questi anni sono stati tagliati i fondi pubblici nazionali per far fronte all'edilizia pubblica e di conseguenza le Regione e i Comuni non hanno risorse neanche per ristrutturare gli alloggi che si liberano".
Solo a Firenze sono circa un centinaio le case popolari che durante l'anno si liberano, ma a causa di mancanza di fondi per la ristrutturazione vengono riassegnate anche dopo 12 mesi. "E' evidente che questo ritardo nel riassegnare gli alloggi contribuisce ad aggravare una situazione che invece avrebbe bisogno di risposte maggiori a causa di un bisogno crescente dovuto al caro affitti, ad un impoverimento dei cittadini e alla precarietà lavorativa".
Servono risorse pubbliche e una politica mirata ed "è fondamentale che i Comuni, insieme alla Regione, come più volte ribadito dalla Cgil e Sunia, rimettano al centro del dibattito politico di questo Governo il tema del diritto all'abitare e della precarietà abitativa, che sembra completamente scomparso dall’agenda politica".